Dal mondo dell'impresa alla scuola, dalla giustizia alla vita sociale i conflitti e le tensioni possono rappresentare la spia di una crisi dagli esiti negativi. Oppure essere gestiti in maniera tale da trovare soluzioni in cui tutti siano vincitori e in cui i problemi diventino opportunità di crescita.
La medizione interculturale. Il dialogo, la comunicazione e la mediazione sono gli strumenti migliori per la gestione delle situazioni più problematiche. Questo il messaggio emerso dal seminario che si è tenuto sabato mattina, al Polo Zanotto dell'Università di Verona, in occasione della consegna dei diplomi a una cinquantina di laureati nei Master in "Mediazione, comunicazione interculturale e gestione dei conflitti", organizzati dal Centro Studi Interculturali (Csi) e diretti dal professor Agostino Portera.
La comunicazione come opportunità. «Tensioni e conflitti sono presenti nella vita di tutti i giorni, specie in tempi di crisi e in una società complessa come la nostra. La comunicazione e la mediazione interculturale sono gli strumenti adatti per gestirli, perché il peggio che si possa fare è ignorarli o affrontarli nel modo sbagliato», ha detto Portera,
dopo aver portato il saluto del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che è presidente della Fondazione Farefuturo. Portera ha anche ricordato l’attività di alta formazione del Csi nell'ambito della mediazione interculturale e della gestione dei conflitti, non solo con i master ma anche con corsi di aggiornamento per imprese, istituzioni e organizzazioni. Dalla scuola alla famiglia, dal mondo sociale e sanitario all’economia, vi è bisogno di esperti che sappiano trasformare le situazioni critiche in opportunità. «È un sapere interdisciplinare, quello della mediazione interculturale, che aggiorna e accresce le competenze di chi vuole entrare nel mondo del lavoro e di chi già lavora», ha detto il prorettore, Bettina Campedelli. «Sono certo che anche il mondo delle imprese saprà approfittare di questa occasione formativa».
Il punto fatto dai relatori. Il preside di Scienze della Formazione, Mario Longo, ha ricordato che, in una società con persone di diversa origine culturale e nazionale, «la separazione non paga» e che «la comunicazione è necessaria». Lo dimostra, ha sottolineato il professor Longo, la stessa storia dell’Europa. L’ascolto e dialogo fra persone di differente cultura è una delle sfide della scuola, ha fatto notare Laura Donà, dell’Ufficio scolastico provinciale, ricordando che il 20% degli studenti sono di origine straniera: «Molti sono nati in Italia, da genitori stranieri, e preferisco chiamarli nuovi italiani». Anche il mondo giuridico ha bisogno di mediazione, ha sottolineato Adriano Vianini, in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Verona: «Vi sono una serie di proposte di legge sulla mediazione in ambito giuridico, che aspettano di essere approvate. È perciò necessario formare gli avvocati, formare i giudici e una nuova figura di conciliatori».