Un’equipe di ricercatori italiani della Columbia University di New York ha scoperto le cause del glioblastoma multiforme, uno dei più aggressivi tumori al cervello. Aperta una nuova strada per la messa a punto di nuove strategie terapeutiche.
La scoperta. Lo ha riportato il sito web della rivista “Nature”, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, pubblicata sin dal 1869. Il team di ricercatori guidato dagli italiani Antonio Iavarone e Andrea Califano ha scoperto i due geni responsabili della formazione di uno dei più aggressivi tumori al cervello, il glioblastoma multiforme. Fino a questo momento non era chiara la causa dell’aggressività di questo tipo di tumore. Lo studio ha rivelato che l’attivazione simultanea di due geni, C/Ebp e Stat3, comporta l’avviamento di centinaia di altri geni che conferiscono alle cellule tumorali elevata aggressività ed invasività.
Le potenzialità di una grande scoperta. II tumore al cervello colpisce ogni anno nel mondo tre persone su centomila e tre quarti dei malati muoiono per mancanza di cure efficaci. La scoperta delle modalità d’azione dei due geni che fungono da “centraline di controllo” è di notevole portata in termini di possibilità di future strategie terapeutiche efficaci sui pazienti affetti da glioblastoma multiforme. E’ stato dimostrato infatti che la soppressione dei due geni riduce di molto la crescita del tumore e la sua capacità di diffusione. E’ proprio sulla base di questa possibilità che al team di ricercatori della Columbia è stato conferito, a livello dei risultati preliminari, un importante finanziamento di circa tre milioni di dollari attraverso i National Institutes of Health, per sviluppare nuovi farmaci in grado di contrastare l’azione dei due geni.
I sistemi di ricerca. La linea di ricerca del team di studiosi è consistita nel cercare i geni all'origine dei tumori del cervello. Ma ai metodi tradizionali fatti di provette in laboratorio si è unita la potenza di calcolo dei computer. Insieme ad Andrea Califano, docente di bioinformatica alla Columbia, l'équipe di scienziati ha ricostruito la "mappa della circolazione stradale" di geni, segnali chimici e fattori di trascrizione che agiscono all'interno di un tessuto quando un tumore si sviluppa.Oggi l’obiettivo primario è quello di trovare una strada diversa rispetto alla manipolazione del Dna e in questo modo offrire nuove possibilità di approccio terapeutico.