Sono stati più di trecento gli studenti delle scuole superiori di Verona e provincia che venerdì 26 febbraio si sono cimentati nei test di matematica proposti dalla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Verona, con la collaborazione del Centro Docimologico dell’Ateneo.
Lo scopo dell’iniziativa. Il test è stato un’opportunità per valutare la preparazione di tutti quei giovani che tra qualche mese dovranno scegliere il proprio percorso di studi universitari. La Conferenza italiana dei presidi delle facoltà di Scienze e Tecnologie ha avviato un coordinamento nazionale di prove sui saperi minimi al quale aderisce gran parte delle sedi universitarie, tra cui Verona; l’obiettivo è quello di offrire alle scuole, agli studenti e agli insegnanti un quadro di riferimento unitario, il più semplice e chiaro possibile. Ai partecipanti è stato consegnato un attestato col punteggio ottenuto nella prova che, se risultato superiore a determinate soglie, esonera lo studente dal sostenere gli analoghi test del mese di settembre qualora decida di iscriversi ad un corso di laurea della facoltà di Scienze. Se il punteggio risultava inferiore, la prova sostenuta dava comunque per lo studente una possibilità di autovalutazione e, laddove necessario, di stimolo per una maggior preparazione per il futuro.
Le caratteristiche del test. Il test proposto coordinato dalla professoressa Francesca Monti referente di facoltà per i saperi minimi durerà 1 ora e mezza ed era composto da 25 domande sulle conoscenze di base della matematica; sono stati proposti esercizi di algebra e geometria, combinatoria e probabilità, modellizzazione e soluzione di problemi; è stata poi valutata la capacità di comprendere funzioni, grafici, relazioni e rappresentazioni di dati. Erano presenti anche esercizi di deduzione logica. Ad esempio: se in una libreria ci sono diversi scaffali con libri di fisica e biologia e negli scaffali dove ci sono due libri ce n’è almeno uno di biologia sarà allora vero che negli scaffali con due libri potrebbero non essercene di fisica? Questo è solo un esempio di esercizio, tra quelli già proposti, con i quali gli studenti si sono cimentati.
I vantaggi della verifica. “La verifica delle conoscenze di base è un momento di ricognizione e di reciproca consapevolezza da parte dello studente e dell’ateneo – spiega il preside Roberto Giacobazzi -. In questo modo l’università potrà organizzare attività didattiche, anche tutoriali, mirate alle diverse esigenze degli studenti immatricolati che potranno, se necessario, mettere a punto strategie di recupero appropriate. Il sistema di verifiche ha anche l’obiettivo di incoraggiare e stimolare studenti e insegnanti della scuola superiore a sviluppare una migliore preparazione iniziale, che consenta agli studenti di procedere negli studi senza rallentamenti e con il massimo profitto e permetta ai corsi di laurea di mantenere un alto livello”.
Quali requisiti deve avere lo studente modello di un corso di laurea scientifico? “Prima di tutto motivazioni adeguate – risponde Giacobazzi – la curiosità e l’amore per il sapere, in particolare per le discipline che intendono studiare; il piacere di apprendere; l’interesse e il desiderio di costruire modelli razionali di fenomeni naturali e di affrontare e analizzare problemi complessi. A tutto questo ci si riferisce in genere dicendo che occorre una vocazione. Occorrono però anche conoscenze disciplinari e abilità più specifiche. Fra queste ricordiamo le conoscenze matematiche e scientifiche di base; l’uso del linguaggio; le capacità logiche e argomentative; la rappresentazione grafica e informatica di dati e relazioni; le procedure di calcolo; la modellizzazione e soluzione di problemi. Avere punteggi bassi in tali test è un segnale abbastanza certo di difficoltà che è necessario affrontare se si vuole procedere efficacemente negli studi universitari. L’esito della prova di verifica delle conoscenze non preclude in alcun caso l’iscrizione degli studenti al corso di laurea”.