Quali segreti si nascondono dietro le mura, gli affreschi e i rilievi in stucco di Palazzo Giuliari? I misteri dello storico palazzo sono al centro di “Palazzo Giuliari a Verona”. Il volume è curato da Loredana Olivato, ordinario di Storia dell’arte moderna e da Gian Maria Varanini, ordinario di Storia medioevale dell’ateneo scaligero ed edito da Cierre Edizioni.
Il volume arriva al pubblico. Alla presentazione sono intervenuti, oltre ai curatori ,il Rettore Alessandro Mazzucco, Giuseppe Barbieri, professore ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università degli Studi “Cà Foscari” di Venezia e Silvana Collodo professore ordinario di Storia medioevale all’Università degli Studi di Padova. La presentazione dell’opera si tiene alla vigilia dell’inizio dei lavori di restauro degli interni del palazzo che seguono all’intervento svoltosi tra il 2006 e il 2007, che ha riportato alla luce la bellezza dell’antica facciata. Il volume ricostruisce anche la lunga storia di Veronetta, il quartiere sulla riva sinistra dell’Adige dove fu edificato Palazzo Giuliari, oggi sede del Rettorato.
I protagonisti dell'opera. La realizzazione dell’opera ha coinvolto la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, docenti e ricercatori provenienti da diverse facoltà dell’ateneo scaligero, quali Lettere e Filosofia, Economia, Lingue e letterature straniere. “La convergenza di competenze differenti ha originato un proficuo intreccio interdisciplinare – spiega il Rettore Alessandro Mazzucco nella presentazione –. I risultati hanno consentito di descrivere sotto diversi punti di vista il rapporto fra la società veronese e il contesto urbano del quartiere di Veronetta, dipanando lungo il filo dei secoli le vicende familiari, artistiche, edilizie, economiche attorno alle quali si è articolata non soltanto la relazione fra il palazzo e la contrada ma, di riflesso, anche la connessione con il più ampio tessuto cittadino”.
Breve storia di Palazzo Giuliari. Palazzo Giuliari, giunto all’Università negli anni Cinquanta per volere della contessa Elena Tusini, fu costruito a Veronetta in un contesto urbanistico d’élite e di grande interesse già a partire dall’alto Medioevo. Questo lembo di città, ad originaria vocazione artigiana e manifatturiera, dopo la prima urbanizzazione divenne a partire all’incirca dalla fine del XV secolo, un ambìto luogo di residenzialità urbana, dove si diffuse uno stile di vita aristocratico. In antico il Campo Marzio ospitò, dall’età comunale e sino al XIX secolo, importanti funzioni pubbliche di carattere militare ed economico, come le fiere e le infrastrutture per l’industria tessile. Accanto alla chiesa parrocchiale di San Paolo, lungo l’Adige, come nelle zone interne della contrada, furono fondati monasteri e conventi. Nel corso del tempo, nel sempre più popoloso quartiere, si costruirono nuove residenze patrizie, tutte di famiglie destinate a comparire con frequenza e influenza nella vita pubblica cittadina. È il caso, ad esempio dei Marogna, i Fracastoro, i Guagnini ed anche i Giuliari. Quanto al Palazzo di via dell’Artigliere, le sue vicende sono documentate solamente a partire dal Cinquecento; in quegli anni la sua decorazione venne affidata a Paolo Farinati, una delle personalità più significative del contesto artistico locale. I Giuliari subentrarono ai Guagnini e legarono il loro nome al Palazzo per i secoli successivi; ne modificarono la facciata secondo canoni sanmicheliani e, nel Settecento, l’edificio venne arricchito di stucchi e decorazioni che si allineavano allo stile neoclassico. Fra Sette e Ottocento il palazzo fu sede di una celebre tipografia privata; nell’Ottocento vi risidettero alcuni personaggi di grande prestigio, come l’abate Jourdan e l’epigrafista Theodor Mommsen. Nel Novecento la plurisecolare vita del palazzo si intersecò con le vicende della nascente Università. La decisione dell’ultima discendente della famiglia, la contessa Elena Tusini, di lasciare Palazzo Giuliari all’ateneo può essere considerata l’esito segnato di una vicenda plurisecolare in cui la città, e con essa le sue istituzioni, interagivano con il quartiere di Veronetta. Gli antichi fili che hanno intessuto la lunga e suggestiva trama della storia di Palazzo Giuliari si annodano, ancora una volta, alla storia di Verona.