“L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, è icona della città veneta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l'architettura ludica romana. E’ un monumento romano del I sec. d.C concepita per spettacoli di carattere popolare di 33/35mila spettatori”. Così Francesca Zardini, direttore della comunicazione e archivi della Fondazione Arena di Verona è intervenuta in ateneo durante i due incontri dal titolo "La comunicazione degli spettacoli lirici in Arena dal 1913 ai giorni nostri" e "La comunicazione degli spettacoli lirici agli albori del terzo millennio". I due appuntamenti, organizzati da Vincenzo Borghetti, docente di musicologia e storia della musica dell'ateneo, hanno cercato d'introdurre l'ampio discorso che circonda l'Arena, la sua storia che l’ha portata ad essere monumento così prestigioso e ricordato a livello internazionale.
La comunicazione in Arena. E' dal 1936, anno in cui venne costituito l’ente lirico, che la Fondazione Arena si preoccupa come meglio trasmettere il valore della lirica. Francesca Zardini ha evidenziato l'importanza del rigore e dell'interdisciplinarietà oltre all'enorme bagaglio che è la storia di questo anfiteatro che la rende così unica e preziosa. “Nato come anfiteatro per ospitare spettacoli a carattere popolare – ha spiegato la Zardini – nel 1800 ci fu l’introduzione degli spettacoli musicali e quindi della lirica”. Ma il primo spettacolo lirico con più di 300 comparse, con un palcoscenico rialzato, un’orchestra completa e la scena allargata alle gradinate retropalco fu soltanto il 10°agosto 1913. L’anno 1913 fu la scoperta dell’opera lirica come movimento di massa, di dominio pubblico”. Ricordiamo che questa, era nata nella Camerata de' Bardi nel 1600 soltanto, però per un pubblico borghese".
50 anni per creare un mito. L’innovazione dell’opera lirica del 1913 cròa una mutazione radicale nella logistica del teatro e degli spettatori e fu il primo che testò questo cambiamento. Oggi, dal 18 giugno fino al 31 agosto, l’Arena di Verona, grazie al primato creato durantela sua importante storia, richiama 70.000 spettatori per 50 recite.
Come mantenere tutto ciò? Segreto? “No” Afferma la Zardini “si tratta di costanza e dedizione. Oggi la Fondazione Arena è il secondo motore economico dopo la Fiera in città, genera un notevole benessere economico per Verona. Per mantenere alti livelli – prosegue – è necessario che la lirica cresca, muti e si adatti alle esigenze di un pubblico che cambia e desidera vedere sul palcoscenico tradizione e innovazione allo stesso tempo”. Ne è un esempio il Crossover degli ultimi anni, la possibilità di introdurre in uno spettacolo musicale, esponenti di generi diversi e poterli far esibire assieme creando puzzle d’armonia nuovi ma ugualmente emozionanti.