Cosa succede in Italia, paese ‘denuclearizzato’, se si vuole fare ricerca in materia di nucleare? Lunedì 24 maggio alle 17.30 nell'aula Spa del Silos di Ponente, polo didattico Santa Marta, in via Cantarane 24 in programma la conferenza «Denaro per la ricerca o ricerca del denaro? Un incontro sulle vicende della fusione fredda in Italia con un'appendice veronese» organizzata dal dipartimento di Scienze economiche dell'università
La ricerca sul nucleare. Le vicende "sfortunate" dei finanziamenti alla fusione fredda sono l’occasione per osservare più da vicino il problema dei finanziamenti alla ricerca e della libertà della ricerca scientifica nel nostro Paese: filoni di ricerca schiacciati tra ristrettezze di bilanci istituzionali, «mode» culturali alle quali non sono aliene anche le comunità scientifiche e interessi economici sottesi alle ricerche e rappresentati da gruppi di pressione molto influenti. In questo clima non è per nulla sorprendente che un gruppo di ricercatori del Cnr non abbia misteriosamente potuto proseguire le ricerche, benché fosse giunto a un passo dal dimostrare la capacità di produrre energia attraverso un processo di fusione chimica a temperatura ambiente, con un sistema enormemente meno costoso di quello basato sugli acceleratori di particelle quali quello di Ginevra del Cern. Una vicenda per alcuni versi molto simile a quella di Omero Speri e Piero Zorzi, veronesi, che già nel 1974, nell’indifferenza generale della scienza ufficiale avevano brevettato una piccola macchina in grado di produrre energia dall'isotopo dell'idrogeno in seguito a reazioni a termonucleari. Tutti questi temi saranno trattati e discussi per un pubblico non di specialisti, ma di studenti e cittadini desiderosi di essere maggiormente informati sui problemi reali della ricerca nel nostro Paese. Laura Vantini, responsabile dell'associazione Luca Coscioni per Verona introdurrà la conferenza coordina Pietro Greco, giornalista di Radio Rai 3 Scienze.
I presenti. La conferenza vedrà la presenza di Emilio del Giudice, ricercatore dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare di Milano, già componente del team del Cnr che produsse il Rapporto 41, il quale racconterà dell'avvenuta reazione di fusione nucleare fredda all'interno dei laboratori dell'Enea di Frascati, del possibile utilizzo di questa fonte di energia economica e pulita, ma anche dell'interruzione dei finanziamenti e di conseguenza del blocco della ricerca. Michelangelo Speri, ingegnere, figlio di Omero Speri, realizzatore del produttore di energia termonucleare controllata insieme a Piero Zorzi (brevetto del 1974). Elisabetta Zamparutti, deputato, presentatrice dell'interrogazione parlamentare sul blocco dei finanziamenti alla fusione fredda. Sergio Noto, Professore del Dipartimento di Scienze Economiche dell'Università, chiuderà l’incontro.
Per ulteriori informazioni rivolgersi consultare: http://www.fusionenuclearefredda.org/ .