Federico Schena, ordinario di Scienze motorie dell'ateneo attento alle recenti indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha promosso una tesi dal titolo Attuazione di un programma di attività motoria a domicilio per l'anziano fragile.
Schena, punto di riferimento. Schena, docente nell'ambito delle Attività motorie preventive ed adattate, e di un corso di attività motorie e sportive per persone anziane, è il punto di riferimento per gli studenti di Scienze motorie interessati a mettere in pratica quanto imparato nelle aule universitarie. Il docente infatti offre continui stimoli e occasioni ai ragazzi, anche proponendo tesi di laurea in materia. Proprio una delle ultime tesi con un'applicabilità sociale, che ha come relatore Schena, si intitola “Attuazione di un programma di attività motoria a domicilio per l'anziano fragile”.
L'obiettivo della tesi. Sempre più comuni e aziende sanitarie promuovono piani di sostentamento per la terza età, con politiche pensate per permettere all'anziano di restare nella propria casa. Lo scopo della tesi è proprio quello di studiare queste politiche, attraverso l'introduzione di un'ulteriore rete di supporto che vede il coinvolgimento nel progetto dell'Ulss e dei medici di base. Promuovere l'attività fisica domiciliare non significa solo pensare in funzione dell'anziano, ma anche creare un programma di prevenzione che permetta di contenere i costi del problema assistenziale. Studi di questo tipo vogliono sensibilizzare quanti si occupano di salute pubblica e prevenzione sull'importanza di investire sull'esercizio fisico.
Le finalità. La finalità generale della tesi è stata raggiunta, in quanto si è riusciti a coinvolgere in un programma di attività motoria domiciliare soggetti anziani fragili mediante la collaborazione con l’ULSS e i dottori di Medicina generale. Il ruolo assunto dallo studente di Scienze motorie, in questo caso è anche quello di sensibilizzare i decisori politici ed i responsabili delle amministrazioni locali e tutti coloro che si occupano di salute pubblica e prevenzione e spingerli a promuovere i programmi di prevenzione mediante l’esercizio fisico in grado di contrastare il declino funzionale e di innalzare i parametri di efficienza fisica che sono altamente correlati con un buon stato di salute e che permettano di contenere i costi del problema assistenziale.
L’impegno costante. La facoltà di Scienze motorie dell’università di Verona ha da sempre recepito la relazione tra esercizio fisico, salute e invecchiamento di successo, rendendosi promotrice dell’importanza del ruolo preventivo e sociale dell'attività motoria in relazione allo sviluppo di programmi specifici e guidati per la terza età, sulla base delle linee guida internazionali e di un numero sempre maggiore di studi e ricerche scientifiche.Le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità per la promozione dell’attività fisica nell’invecchiamento (Linee guida di Heidelberg, O.M.S., 1997) hanno messo in evidenza la specifica valenza ed utilità sociale dell’attività fisica per l’anziano, intesa non solo come strumento di prevenzione e contrasto alle più comuni patologie legate all’invecchiamento ma anche come stimolo per le relazioni interpersonali e strumento per accrescere l’autostima e la percezione della possibilità di un ruolo sociale attivo.
L’Oms. Le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità per la promozione dell'attività fisica nell'invecchiamento mettono in evidenza la valenza e l'utilità sociale del movimento per l'anziano, inteso come strumento di prevenzione delle più comuni patologie legate all'età, ma anche come stimolo per le relazioni interpersonali. L'università di Verona, e nello specifico la facoltà di Scienze motorie, ha da sempre recepito la relazione tra esercizio fisico, salute e invecchiamento di qualità e si è fatta promotrice di programmi specifici pensati per la terza età.