Il dibattito sul clima prosegue in grande stile. Protagonista del quarto incontro del ciclo "I giovedi della scienza" è Teodoro Georgiadis, ricercatore dell'Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (CNR-IBIMET). Ad introdurre Georgiadis al pubblico dell'Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona il presidente dell'Accademia Galeazzo Sciarretta.
Il punto. Il riscaldamento globale è un problema attuale.“La domanda che ci poniamo – ha esordito Sciarretta – è se e quanto il riscaldamento del pianeta dipenda dalle attività umane. Si tratta di un quesito delicato perchè se la risposta fosse no non ci resta che prepararci al peggio; se invece fosse sì bisogna intervenire con misure necessarie. Ma la risposta a questa domanda – ha proseguito – non è affatto semplice, come non è semplice nulla di ciò che riguarda la meteorologia.” E poiché, come ha ribadito Sciarretta, le domande su materie scientifiche vanno rivolte agli scienziati, la parola è passata a Teodoro Georgiadis, grande esperto del problema climatico.
Georgiadis,”L'eretico”. “Mi definiscono eretico perchè spesso e volentieri semino il dubbio su certezze che i colleghi ritengono assodate, smontando teorie che a loro avviso sono inattaccabili.” Così Georgiadis ha iniziato il suo intervento, passando poi a spiegare le sue perplessità all'interno del dibattito meteorologico. Il motivo principale per cui si è guadagnato l'attributo “eretico” è l'aver messo in discussione l'affidabilità della rete climatica globale: “Dubito dell'attendibilità di questa rete perchè la sua distribuzione sul territorio globale non è omogenea e ciò è dovuto all'elevato costo degli strumenti di misurazione che in diverse parti del mondo non possono permettersi. Inoltre – ha continuato – i dati relativi ai cambiamenti climatici si basano su un unico parametro:la temperatura. Può la temperatura essere la rappresentazione di un sistema termodinamico? – chiede Georgiadis – La risposta è ovviamente no perchè ci sono molti altri parametri da tenere in considerazione.” Infine ha esaminato quella che secondo lui è una delle cause principali delle modificazioni climatiche:il cambiamento dell'uso del suolo. “Quando l'utilizzo del suolo subisce dei mutamenti, come ad esempio l'urbanizzazione delle zone rurali in epoca recente, le temperature tendono ad aumentare. E considerando che tra qualche decennio la terra sarà costituita in modo quasi esclusivo da città, non sembra molto difficile tirare le giuste somme sul futuro del pianeta”.
Responsabilità e sobrietà. Georgiadis ha terminato il suo intervento affrontando il problema da un punto di vista etico. Si è infatti chiesto se sostenibilità equivale a benessere nell'equità visto che oggi si parla di un problema importante che è quello della sostenibilità del clima e dell'ambiente. Ed è sulla base di questo concetto che oggi vengono creati molti degli indicatori utili a valutare lo sviluppo globale .“Ci sono indicatori – ha concluso Georgiadis – che hanno più di duemila anni di storia che si chiamano responsabilità e sobrietà nei confronti dell'ambiente. L'ambiente può infatti essere trattato in maniera sobria e responsabile credendo o non credendo all'origine antropica dei cambiamenti climatici”.