La bioetica trova spazio all'interno della Costituzione? Luciano Vettore, professore di Medicina interna all'università di Verona ha interrogato Paolo Benciolini e Amedeo Santosuosso sul rapporto tra Costituzione e bioetica. I relatori hanno apportato il loro contributo al dibattito rispettivamente, da un punto di vista sanitario e giuridico.
I relatori. Paolo Benciolini, professore di medicina legale all'Università degli studi di Padova, presidente del Comitato regionale di bioetica della Regione Veneto e responsabile di un laboratorio di bioetica clinica a Padova. Amedeo Santosuosso è presidente dello European centre for law, science and new technologies all'Università degli studi di Pavia e consigliere alla Corte d'appello di Milano.
I termini. Il tema Costituzione e bioetica è molto attuale. Ma: “Che cosa si intende per bioetica oggi? E' cambiato nel tempo il suo significato? Quali sono gli strumenti mediante i quali la bioetica si esprime, in particolare a livello locale, nei problemi concreti? Può essa limitare il suo intervento ai grandi problemi etici o non dovrebbe forse interessarsi anche dell'etica del quotidiano?” Sono queste le domande che Vettore ha rivolto a Benciolini e Santosuosso. Ed è Santosuosso a voler precisare l'attualità del termine bioetica: “Questa parola – ha affermato – esiste da poco, per essere precisi dal 1970, quando Potter la coniò volendo indicare il legame tra discipline scientifiche e umanistiche”. E dalla risposta scaturisce una ulteriore domanda: Ma la bioetica esisteva prima del 1970? "Sicuramente le questioni di cui questa disciplina si è occupata esistevano anche prima degli anni '70, – ha risposto Santosuosso – non esisteva però il termine per indicarle.” "La bioetica – ha proseguito – è cambiata da quando Potter la ha definita e lo ha fatto in peggio perchè ha perso quel carattere di interdisciplinarità che la caratterizzava nei primi anni". Benciolini si è concentrato soprattutto sulla questione degli strumenti utilizzati per risolvere i problemi etici. “Gli strumenti operativi della bioetica sono i comitati etici per la pratica clinica che hanno come obiettivo quello di occuparsi delle situazioni locali e concrete – ha spiegato – e la cui principale finalità è quella di sensibilizzare gli operatori ai problemi etici”.
La legge difende i diritti dell'uomo. “Che rapporto esiste tra leggi e etica? Quali sono i principi costituzionali che hanno ricadute significative sulla bioetica?” Entrambi i relatori hanno indicato come principali riferimenti nella Costituzione l'articolo 2:“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”; l'articolo 13: “La libertà personale è inviolabile”; e l'articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Santosuosso ha inoltre sottolineato che la libertà personale è il presupposto di tutti i diritti. E a tale riguardo i due relatori hanno citato i famosi casi di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro, concludendo: “la legge deve sempre rispettare la personale idea della vita e ognuno ha diritto a quel maggior grado di salute che a lui è consentito”.