L’ateneo di Verona insieme all’Università "Cà Foscari" di Venezia e all’Università di Bologna, impegnata in una ricerca sulle occupazioni e professioni nel settore dei Servizi Sociali. Lo studio, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato presentato da Mauro Niero, docente della facoltà di Scienze della Formazione. Giovedì 16 Dicembre, a Venezia, si terrà il Seminario Nazionale di revisione delle ricerche.
Welfare locale, alcuni dati: Il welfare indica il settore dello Stato che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione dei servizi sociali ritenuti indispensabili. "Il welfare – spiega Niero,- oggi esprime anche un concetto di solidarietà, una sorta di contratto sociale che si ha tra cittadini o tra cittadini e Stato o tra collaboratori dello Stato" . Che cosa significa parlare di welfare a livello locale? A parlarne è Giovanni Bertin, docente di Economia dell’Università "Cà Foscari" che, fornendo un dettagliato profilo sull’evoluzione storica di tale servizio, ha esposto i dati rilevati nelle diverse regioni d’Italia. Oggi è particolarmente importante parlare in termini di Welfare perché stiamo attraversando un periodo di ridefinizione dovuto al cambiamento post- industriale dell’assetto economico, della globalizzazione, dei processi migratori, di gestione domanda-offerta in servizi diversi.
Per questo studio abbiamo considerato diversi fattori – precisa il professor Bertin,- come quello del contesto sociale in cui operiamo. Lo studio del numero di cooperative presenti sul territorio nazionale per esempio, gestite da privati, dal terzo settore o dai cittadini, mostra quanto le differenze tra le diverse regioni siano notevoli". I dati evidenziano quanto in regioni quali Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto il settore sociale ha più campo d’azione perché queste, hanno avuto uno sviluppo storico maggiore rispetto alle altre che ha permesso loro la consolidazione del sistema nel tempo. La Sardegna vanta, invece, il più alto numero di cooperative su popolazione residente. Il mix strutturato, ovvero un sistema di Welfare abbastanza consolidato che tiene presente i servizi sia pubblici che privati, unito ai servizi di Welfare socialitario, che rappresenta le famiglie, le cooperative e le associazioni di volontariato, fa comprendere al meglio l’attuale situazione del nostro Stato.
Settori di ricerca e professioni Lo studio si è focalizzato su quattro professioni/occupazioni per due motivi diversi- analizza il professor Romano Astolfo dell’ Università di Verona, – gli educatori professionali ed educatori socio-sanitari per l’area educativa e socio-assistenziale, i mediatori culturali e gli assistenti familiari. L’indagine è stata svolta nei primi mesi del corrente anno intervistando gli educatori professionali con titolo, gli educatori professionali senza titolo e altre professioni a funzione educativa per un totale di circa 2000 operatori intervistati di età media inferiore a quarant’anni operanti in ambiti diversi. I dati emersi hanno rilevato che non abbiamo, in Italia, un alto tasso di occupanti del settore con più di dieci anni di servizio, che molti legano a questa professione altre esigenze lavorative, che il grado di soddisfazione cresce con gli anni e con il livello di formazione dovuto sia al titolo di studio raggiunto, che all’eventuale partecipazione a percorsi formativi.