“Nietzsche ” è stato il tema principale dell’incontro con Umberto Galimberti. La conferenza si è tenuta nell’aula magna, gremita di gente, del Polo Zanotto. Hanno introdotto l’incontro Alcide Marchioro, presidente di Idem (l’associazione culturale organizzatrice dell’incontro) e Elena Zanoni, dottoranda dell’Università di Verona. Erano presenti alcuni intervalli riempiti dalla musica di Paolo Pasoli alla viola e di Valentina Giovannoli al violino. Gli intermezzi musicali stavano ad indicare il legame tra Nietzsche e Wagner.
La tragicità di Nietzsche. Umberto Galimberti ha aperto l’incontro con alcuni cenni sulla biografia di Nietzsche, il filosofo noto per la decostruzione del pensiero occidentale creando il nichilismo. Galimberti si è poi districato in una discussione sulla metafisica e la filosofia mettendo a confronto il pensiero greco con quello cristiano. “Nietzsche – ha detto il protagonista dell’incontro – è colui che ha catturato meglio di tutti l’essenza della grecità: la tragedia”. La tragedia è quindi al centro del pensiero greco e serve ad indicare che l’uomo è mortale e in nulla è diversificato dagli animali o dalle piante poiché ogni cosa muore. Galimberti poi è arrivato a spiegare il punto principale di Nietzsche: il nichilismo. “"Dio è morto” è il grido che si eleva da un folle. L’uomo che grida è folle solo nel senso che ha perso l’orientamento, non ha più una direzione. Il nichilismo quindi è visto come mancanza di scopo e di risposte al perché. Tutti i valori si svalutano".
L’importanza della bellezza. L’arte secondo Nietsche è il secondo punto affrontato da Umberto Galimberti. L’arte come estetica. L’arte come bellezza intesa come percezione sensibile del mondo. “Solo come fenomeno estetico – ha detto Galimberti – la vita è degna di essere vissuta”. E' passato poi a spiegare il periodo dell’amicizia tra Wagner e Nietzsche e in seguito, il rapporto tra quest’ultimo e Schopenhauer. Il musicista sosteneva in concordanza con Nietzsche che nell’essere umano esistevano due soggettivi: uno secondo il quale l’essere umano è funzionario della specie e l’altro costituito dall’io.
Il 4 marzo il protagonista dell’incontro sarà Philippe Daverio, poi seguito il 24 marzo da Massimo Cacciari.
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