Il 2011 è l’anno internazionale della chimica. E l’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona lo celebra con il nuovo ciclo di conferenze “I giovedì della scienza” dedicato alla chimica e ai volti della materia. Ospite del primo appuntamento è stato Gregorio Monasta, promulgatore di importanti attività umanitarie, giàdocente di Meccanica razionale all'Università di Firenze. A presentarlo Galeazzo Sciarretta, presidente dell’Accademia.
La complessità genera varietà. “Dalle particelle subatomiche agli atomi, dagli atomi alle molecole: la complessità genera varietà”. Questo il titolo del primo incontro dedicato ai volti della materia e introdotto da Sciarretta, che ha così esordito: "La bellezza e la varietà del nostro mondo sono dovute a come la materia si è differenziata e si combina in svariati modi. Nel nostro universo essa si presenta con molteplici proprietà, basti pensare ai vorticosi gas infuocati che tengono accese le stelle o alla quiete e alla limpidezza delle acque di un lago alpino, all'atmosfera che ci rende azzurro il cielo o alla solidità e geometricità dei minerali. Per non parlare di quando la materia si manifesta in forme di vita, dove la complessità è ancora più straordinaria".
Alcuni elementi di fisica e chimica. L'intervento di Monasta ha cercato di inquadrare il problema che verrà poi sviluppato nei prossimi incontri. Il suo intento è stato quello di far vedere come la materia si è formata e in seguito evoluta, passando da stati più semplici a stati estremamente più complessi. Perchè gli atomi hanno la tendenza ad unirsi tra loro? Quali leggi regolano questa tendenza? Ecco alcune della domande a cui lo studioso ha cercato di dare una risposta. "Il Big Bang risale a circa 13,7 miliardi di anni fa – ha affermato Monasta – Prima di avere le molecole complesse sono passati almeno un miliardo di anni. Gli atomi più semplici invece, come l'idrogeno, l'elio e il litio, si sono formati dopo pochi minuti". Come ha ricordato lo studioso di Meccanica razionale, il nucleo di un atomo è formato da neutroni e protoni, quest'ultimi dotati di carica positiva. "Ora – chiede Monasta – com'è possibile che cariche dello stesso segno riescano a stare in uno spazio così piccolo senza respingersi? Questo ce lo spiega solo la meccanica quantistica". Infatti, come afferma la legge di Coulomb "la forza con cui due cariche dello stesso segno si respingono è proporzionale alle loro cariche e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza". Infine Monasta ha dedicato alcuni minuti alla tavola degli elementi di Mendeleev, scoperta che sta alla base della chimica. Il chimico russo scoprì che, man mano che gli atomi diventano più grandi, c'è una periodicità delle loro caratteristiche. La tabella spiega come sono fatti gli atomi e in che modo possono legarsi tra loro per formare gli elementi più complessi dell'universo.