Siamo davvero liberi? Il giornalista scientifico Andrea Lavazza, il docente dell'università di Padova Giuseppe Sartori e il docente dell'Università "Roma Tre" Mario De Caro sono coautori del volume "Siamo davvero liberi? Le neuroscienze e il mistero del libero arbitrio" edito da Codice nel 2010.
Il volume. Ironico Lavazza nel presentare il testo al pubblico, il giornalista premette infatti che non sarà al massimo della forze: “Ecco, iniziamo da questo presupposto. Se io sono stanco perché ieri ho portato un mio amico all’ ospedale e non ho dormito, troverò difficoltà ad ascoltare i miei colleghi durante il loro intervento”- ha dichiarato Lavazza -". Le ricerche dei tre autori sono arrivate alla conclusione che è possibile prevedere le azioni di un soggetto prima che lui fosse consapevole dell’ azione. L’individuo è inconsapevole del gesto perché è il cervello che decide prima della persona stessa. “Quindi siamo davvero liberi?”- ha continuato Lavazza riprendendo il titolo del libro e lasciando nel pubblico il dubbio -.
La libertà è sempre consapevole? De Caro ha successivamente trattato il tema della libertà definendola essenziale per una moralità personale.”Per esempio se io bevo un bicchiere d’acqua durante l’ esposizione e nello stesso tempo una persona del pubblico mi pone una domanda, io penso alla risposta da dare, ma in realtà il bicchiere l’ho bevuto o è stata una mia invenzione?” – ha spiegato De Caro -. Queste azioni portano a pensare che non tutte le libere azioni si svolgono in piena consapevolezza, perché l’attenzione viene spostata dal bicchiere d’acqua alla risposta da trovare alla domanda, mettendo in uno stato di incertezza il relatore. Un altro aspetto toccato da De Caro è il fatto che sentire un impulso non porta necessariamente all’ azione. L’ individuo deve quindi prendere una decisione, ponendo gli impulsi che dispone in una gerarchia.
Sindromi e patologie. L’azione non può essere definita libera nel momento in cui l’individuo è predisposto a precise sindromi come può essere quella della mano aliena. “Questo disturbo può riguardare gli arti superiori che si contrastano a vicenda, per esempio se una persona affetta da questa patologia sta per andare a letto, la sindrome causa un contrasto, una mano tira su la coperta, mentre l’altra si oppone” – ha dichiarato Sartori -. E’ stato presentato anche un esperimento eseguito su alcuni studenti universitari: divisi in gruppi tra chi leggeva un brano sul tema della non libertà dell’ individuo e chi un brano più neutro. La prova è stata conclusa con un esame accademico e la modalità di compilazione è stata alterata: lo studente premendo un tasto poteva leggere le soluzioni. I risultati dell’ esperimento mostravano che gli studenti che avevano letto il libro sulla non libertà tendevano a imbrogliare di più rispetto agli altri. Questo dimostra che la libertà può essere un concetto astratto, ma per motivi di comodità e facilità, lo studente con meno probabilità di imbrogliare si è dimostrato il più scorretto durante la prova accademica.