“Nella società italiana l’essere donna o l’essere uomo posiziona diversamente rispetto al problema dell’identità”. Queste le parole usate da Adriana Cavarero, docente di Filosofia Politica del'ateneo scaligero nell'aprire il secondo appuntamento del ciclo tematico “Essere italiani oggi”. L'incontro, dal titolo "Donne italiane. Famiglia, società, differenza di genere", ha visto la presenza di Cristina Simonelli, delegata del Cati, Coordinamento Teologhe Italiane, e Franca Bimbi docente di Sociologia all’Università di Padova.
Cristina Simonelli. Nel corso dell'incontro è stata posta l'attenzione sulla "fatica"di molte donne che nella vita di tutti i giorni lottano per l’autoaffermazione; “La donna-corpo occupa ormai da troppo tempo la cronaca politica e mondana – ha spiegato Simonelli – rischiando di lasciare in ombra tutte le altre declinazioni di donna". La maggior parte delle donne che ogni giorno studiano, lavorano, fanno le mamme. Simonelli ha inoltre definito quali sono gli obiettivi nell’agenda di lavoro delle donne teologhe. Prima di tutto interrograsi su come passare un patrimonio teorico che deriva dalla tradizione del femminismo alle nuove generazioni. In secondo luogo impegnarsi a promuovere il reciproco riconoscimento del lavoro e dei problemi di altre donne, siano esse rom, badanti o immigrate, senza lasciarsi accecare da un’ossessione identitaria. Infine non trascurare il dovuto riconoscimento per il lavoro degli uomini di “Maschile Plurale” che a partire dal tema delle violenze sulle donne riflettono su quale immagine della maschilità emerga.
Franca Bimbi. Come leggere nell’Italia di oggi il concetto di pluralismo culturale? “Oggi vige una libertà dell’identità, non siamo più in una società in cui si può parlare di essere italiani ma di sentirsi, di riconoscersi italiani”. Per quanto riguarda l’identità culturale della famiglia, Bimbi ritiene che ci sia stato un grosso cambiamento: il matrimonio non fonda più la famiglia, famiglia è ciò che esplicitamente rivendichiamo come tale. Tuttavia istituzionalizzata o no, precisa la Bimbi, in questo momento di frammentazione dei legami sociali, sono i legami familiari che permettono la sopravvivenza e il futuro dei giovani. Il mestiere che si autoattribuisce è interrogare l’egemonia, il discorso autorizzato, che è prevalentemente maschile e in cui spesso trovano posto le violenze simboliche verso le donne. “La naturalezza stessa con cui la donna dedica un certo numero di ore ai lavori domestici è un’incorporazione del rapporto di dominio a cui sono sottoposte” ci avverte Bimbi che conclude con un'emblematica affermazione: “Essere italiane oggi è un’interrogazione davvero complicata”.