All’inizio della sua storia l’uomo ha alzato gli occhi al cielo. Da lì è iniziato il suo viaggio alla scoperta dei misteri che in gran parte ancora ci interrogano. La cosmologia è una delle scienze più antiche, che affonda le sue origini nelle antiche narrazioni religiose sull’origine del mondo. Quello di Guy Consolmagno, astronomo americano della Specola Vaticana, è stato un viaggio lungo i percorsi suggestivo della ricerca storica del vero significato del mondo, tra scienza, filosofia e fede. Il numeroso pubblico presente all’auditorium della Gran Guardia ha ascoltato affascinato agli interrogativi più affascinanti degli studi sulla cosmologia. Consolmagno è un relatore arguto che ha saputo condurre l’incontro con straordinaria chiarezza con la quale ha dominato la complessità del tema.
La cosmologia.“Non si può pensare all’universo senza far riferimento alla cosmologia – ha affermato Consolmagno – La cosmologia è come un’immagine ma nessuna immagine è perfetta; essa ci permette di visualizzare e comunicare con gli altri e si basa sull’intelletto. Nella scienza la ragione non opera da sola, dipende dalle intuizioni, dicendoci dove guardare e come applicare le nostre ragioni”. L’obiettivo è quello di capire l’universo, attraverso un’evoluzione costante delle teorie che stanno alla base della ricerca delle leggi che lo governano. La storia della cosmologia diventa così la storia della nostra immagine dell’universo, e di come l’uomo si mette in relazione con l’infinito. Una panoramica, quella offerta da Consolmagno, delle cosmologie non solo della cultura occidentale, ma anche di quelle orientali.
Scienza e fede.Secondo lo studioso americano ,cosmologia e religione erano in origine inscindibili. Durante l’evoluzione dei millenni si sono separate ed oggi devono essere ambiti completamente distinti. Ma se lo scienziato Consolmagno non cerca l’impronta di Dio nell’Universo l’uomo di fede afferma che nessuna ricerca umana potrebbe comprendere il mistero di Dio in quanto Dio non si identifica con l’infinito ma lo ricomprende. Scienza e fede devono restare separate. Dio, secondo Consolmagno, è creatore infinito e l’uomo dispone soltanto di mezzi finiti e dunque non deve meravigliarsi di non poter trovare la soluzione finale. “Avremo sempre qualcosa da scoprire – ha concluso lo studioso – quanto a me, accanto a Dio mi aspetto di conoscere l’infinito”.
Guy Consolmagno.Ha frequentato la "University of Detroit jesuit high school" prima di studiare al Massachusetts institute of technology e nel "Lunar and Planet Laboratory" della Università dell’Arizona. Presi i voti come padre gesuita nel 1991 gli venne assegnato il ruolo di astronomo nella Specola Vaticana, dove venne incaricato della collezione di meteoriti vaticana. La sua ricerca si concentra sulle connessioni tra meteoriti e asteroidi, e l'origine ed evoluzione dei piccoli corpi nel sistema solare.