La biblioteca Arturo Frinzi dell’Università di Verona accoglie fino al 24 giugno la mostra “Tre di tutto” con l’esposizione delle opere di Daniele Nalin. L’allestimento, curato da Alessandro Carone e Tullio Virgili, nasce dal progetto “La memoria delle cose. Coscienza e conoscenza nella trasmissione dei saperi”. “Le opere di Nalin sono eredità culturale e artistica del nostro Tempo che trasmettono i valori della pace e per questo era d’obbligo dedicare un allestimento a questo grande pittore all’interno di un progetto dedicato alla memoria culturale”, questo il pensiero di Daniela Brunelli, direttrice della biblioteca Frinzi.
L’esposizione, ad ingresso libero, sarà visitabile dal lunedì alla domenica dalle 8.15 alle 23.45.
La mostra. Una decina le opere di Nalin espostealla biblioteca Frinzi. La mostra si inserisce nel progetto “La memoria delle cose. Coscienza e conoscenza nella trasmissione dei saperi” che prevede conferenze, mostre ed eventi artistici di varia natura. Uomo di pace, Nalin con i suoi quadri ci costringe a non dimenticare l’orrore della guerra, così come i muri costruiti tra le diverse culture nel corso dei secoli, e lo fa rappresentando elicotteri e bombardieri nel momento in cui fanno ritorno a casa, a guerra finita, quando lo scempio dei combattimenti si è ormai compiuto.
Sono soggetti ormai inoffensivi i protagonisti dei suoi dipinti, armi da guerra che tornano a casa fra tazzine e merletti. Come nelle favole, un’“apparente tranquillità” emana dai “colori brillanti e le forme infantili e ironiche che però riescono, grazie al genio dell’artista, a suggerire una riflessione in chi li guarda. Il pittore parla così della guerra, con un linguaggio non violento.
“Nelle opere di Nalin troviamo il mondo e ogni riferimento all’essere uomo, la nascita e la morte, il dolore e l’amore, la terra e il cielo. I segni artistici sono i simboli del linguaggio contemporaneo e a coglierli è la sensibilità di chi guarda più che la ragione”, così si esprime sull’arte di Nalin Alessandro Carone, curatore della mostra insieme a Tullio Virgili.
L’artista. Nalin inizia la sua carriera artistica da scenografo nel 1967, operando nel teatro lirico Saò Carlòs di Lisbona sotto la guida del maestro Alfredo Furiga. Dal !970, a Milano lavora alla Scenografie Sormani e a Verona alla Fondazione Arena. È nel 1976 che scopre la sua vera vocazione, la pittura. Inizia nell’ ’80 a esporre i suoi quadri in mostre collettive e musei a Verona, nella Casa di Giulietta, a Salisburgo, al museo Pavillons nel Mirabellgarten, e a palazzo Diamanti a Ferrara. Nel 1984 ha una galleria personale al Museo d’arte moderna, al palazzo Forti di Verona, collabora con la galleria del Naviglio di Milano e a Venezia con Renato Cardazzo. Dello stesso anno la prima mostra nella sede milanese di via Manzoni. Nel 1988 concorre, con una galleria personale, all’Art Basel di Basilea, competizione artistica del calibro della Biennale di Venezia. L’anno dopo partecipa all’International Art Expo a Chicago. Negli anni seguenti i dipinti di Nalin sono ammirati nella città belga di Gent, in diverse città tedesche, a Parigi e Nimes e ancora a Stoccolma, a Malta, Miami, Passau, Hamm, Lenzerheide e in Italia. Nel 1991, in Giappone, è tra gli artisti del quarto Rodin Grand Price all’Open Air Museum.
Parallele all’attività pittorica di Nalin le pubblicazioni di poetica, le più importanti sono “Il viaggio e il contrario” e la più recente, Indian Scrapbook, del 2010. In questo volume sono raccolti gli 83 dipinti che raccontano il suo viaggio in India del 1984 e le fotografie di Enzo e Raffaello Bassotto. Infine un suo contributo è presente nel volume “Hand made portrait”, pubblicato dalla galleria International Art Expo di Chicago. Al pittore sono stati dedicati numerosi cataloghi a cui hanno collaborato Bruno Bandini, Rodolfo Francesconi, Giorgio Cardazzo e Gillo Flores. Dal 1998, Nalin trasmette la sua sapienza pittorica agli studenti del corso di Pittura dell’Accademia di Belle arti Cignaroli di Verona.