Affrontare i problemi di ogni giorno con il sorriso giusto fa la differenza. Una riflessione sulla forza dirompente del ridere e sull’umorismo quella che si è svolta mercoledì nella sala Farinati della biblioteca civica veronese. Ad aprire e condurre “L’umorismo nei luoghi di lavoro; come il sorriso migliora la vita” Agostino Portera, direttore del centro studi interculturali dell’università e presidente dell’associazione Poiesis. All’incontro, volto a rivalutare e porre l’accento sull’importanza del sorriso per affrontare la vita quotidiana, sono inoltre intervenuti Battistino Sanna, medico neurologo e psicoterapeuta, Riccardo Mauroner, professore di storia e filosofia all’ istituto “Agli angeli”, Guariente Guarienti, avvocato.
L’umorismo oggi. Il punto di partenza della conferenza è stato il ritmo incalzante che la vita di molte persone ha acquisito al giorno d’oggi. “Il poco tempo, oltre all’esiguo spazio ritagliato allo humor comporta un abbassamento del benessere in senso lato” ha spiegato Sanna. “La vita lavorativa pressante prevede una cornice sempre minore per l’ironia e il sorriso” ha aggiunto Mauroner, che ha inoltre sottolineato come “la rappresentazione della vita e dei suoi molteplici aspetti che la comicità illustra in modo magico, a volte folle e indecifrabile, ne risente in modo irreparabile”. Dagli interventi è dunque emerso il messaggio di una forte necessità ad imparare a “vivere” in modo sereno e a sdrammatizzare le potenziali sfaccettature negative che la vita, lavorativa o meno, tiene in serbo per ognuno.
Umorismo e società. La comicità e l’umorismo sono modi di rompere il ghiaccio e di costruire un dialogo con l’altro. “Il bisogno di comunicare e far ridere fa capire come non si possa prescindere dall’importanza che nella vita di tutti noi hanno le altre persone” ha sottolineato Portera. “Proprio in vista del rispetto per il prossimo diventa fondamentale essere educati anche nell’ambito dello humor” ha continuato Portera. “Il tatto è d’obbligo anche per quanto concerne un tema meno delicato come può essere il riso. Una risata implica sempre la consapevolezza che non sempre può avere lo stesso effetto positivo in tutti i luoghi e su tutte le persone. L’ilarità inopportuna può diventare facilmente sinonimo di insensibilità e maleducazione”.
Conclusioni. E’ stato quindi approfondito il tema del potere di un semplice sorriso con un occhio di riguardo per l’indirizzo professionale del lavoro e dei suoi luoghi. Come a più riprese confermato e testimoniato dagli stessi coordinatori dell’incontro oltre che dal pubblico intervenuto, il motto di spirito può rivelarsi una vera e propria cura terapeutica in quanto “lo sfogo neuronale di energia permette una salutare e momentanea perdita di contatto con la realtà” ha ricordato Sanna. “Perdita di contatto che risponde al bisogno di ognuno di leggerezza e ironia, nel lavoro come nella vita” ha infine concluso Portera. Via libera al sorriso dunque e al suo potere contagioso.