“Dante a Verona nel Settecento. Studi su Giovanni Iacopo Dionisi”. Questo è il titolo del libro di Luca Mazzoni, dottore in Filologia italiana, presentato mercoledì nell'aula 1.2 del polo Zanotto. L’incontro è stato coordinato da Corrado Viola, docente di Letteratura italiana di ateneo e presidente dell’associazione universitaria Cres, Centro di ricerca sugli epistolari del Settecento.
L'evento. Per Luca Mazzoni lo scopo del libro è quello di colmare una lacuna bibliografica su Giovanni Iacopo Dionisi, studioso scaligero di Dante vissuto nel Settecento e di recuperare il valore delle sue analisi dei testi del poeta fiorentino. L'importanza di questo autore non si trova tanto nello sviluppo di un metodo filologico particolare, quanto nella sua capacità di intuire la lezione più vicina al testo originale, lezione oggi condivisa nelle edizioni più recenti. “I risultati a cui è giunto Dionisi” ha spiegato Mazzoni “sono gli stessi cui sono arrivati gli ultimi editori del Novecento: dopo due secoli leggiamo testi che sono stati restaurati nello stesso modo”. Il ricercatore ha anche sottolineato la complessità del lavoro dello studioso scaligero: “Gli scritti di Dionisi sono opere di difficilissima digestione e si è trattato di tirare la fila di tutta l'esegesi rivedendola alla luce delle ultime posizioni critiche”. Per Andrea Mazzucchi, docente di Filologia della letteratura italiana all'Università degli studi di Napoli Federico II, sono tanti i motivi di interesse per il volume pubblicato. Il libro fornisce uno spaccato della storia della filologia, capace di interrogare la disciplina di studio e il suo modo di operare, fornendo nuovi stimoli alla ricerca attuale. Guglielmo Bottari, ordinario di Filologia italiana di ateneo, ha sottolineato come il saggio non si limiti ai soli dati filologici, ma riesca ad abbracciare in un discorso di ampio respiro diversi aspetti del contesto culturale dell'epoca.
Il libro. Il volume ha l’obiettivo di presentare Giovanni Iacopo Dionisi, nato nella città scaligera nel 1724 e morto nel 1808, importante autore di una serie di opere di critica dantesca, gli Anedotti. Luca Mazzoni analizza la persona e l’opera dello studioso attraverso un quadro bio-bibliografico, un censimento del vasto epistolario, a tutt'oggi in larga parte inedito, e fa un bilancio delle proposte esegetiche relative alla Commedia e al Convivio alla luce della critica più recente. Le scelte interpretative e testuali dell’erudito settecentesco relative alla Commedia sono state in buona misura accolte dagli studi successivi, ricezione di cui però si ignorava la portata. Meno note le correzioni di Dionisi al testo del Convivio, assunte in maniera tacita sia nella pubblicazione milanese del 1827 sia nell’edizione più recente del testo dantesco. Il saggio, nato come sviluppo degli studi universitari dell’autore, è suddiviso in due sezioni: nella prima parte del libro Mazzoni riprende la sua tesi di dottorato, mentre nella seconda raccoglie le nuove ricerche da lui elaborate.
20/02/2015