“Corruzione e criminalità. I valori della giustizia e della legalità”. E' questo il titolo dell' appuntamento del ciclo tematico “Valori e conflitti del vivere civile: per un orizzonte di speranza” organizzato dal Collegio universitario “Don Nicola Mazza” in collaborazione con l’università di Verona che si è svolto lo scorso 18 novembre . Protagonista dell’evento Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria. "La mafia è una realtà sempre più forte" ha dichiarato il magistrato presentando e commentando l’assai critica situazione italiana. A fare da cornice alla testimonianza di Gratteri gli interventi di Adonella Presutti, ordinario di diritto processuale penale nell’ateneo scaligero, ed Elisabetta Guido, assegnista del dipartimento di Scienze Giuridiche di Verona.
"Il binomio corruzione-criminalità è formidabile". Con queste parole Nicola Gratteri, attraverso un’attenta ricostruzione del contesto italiano, ha evidenziato come dal caso Tangentopoli ad oggi l’illegalità nel nostro Paese sia sensibilmente aumentata. "Le cause – secondo il magistrato – sono riconducibili ad un generale decadimento dei valori, alla crisi economica e all’assuefazione a comportamenti disdicevoli". Negli ultimi tempi si è registrato un capovolgimento dei ruoli tra politica e mafia con conseguente aumento delle mazzette. Ora, ha spiegato Gratteri, è il politico che si rivolge al mafioso per ottenere voti in cambio di denaro. Ciò avviene soprattutto nel sud Italia dove la criminalità organizzata è in grado di far eleggere a sindaco la persona che più ritiene conveniente e alla quale poi chiederà il conto". Esiste, inoltre, un connubio sempre più stretto tra mafia e pubblica amministrazione. Tale considerazione ha portato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria a promuovere l’idea secondo cui la corruzione si possa abbattere mediante l’informatizzazione del processo penale. "In tal modo si ridurrebbero costi e tempi del 60%, oltre a garantire la trasparenza e la tracciabilità dell’agire burocratico".
"Una narrazione quotidiana di carattere transnazionale". Così Adonella Presutti ha definito il fenomeno della corruzione italiana che si caratterizzata dal forte legame con la criminalità di stampo mafioso. Le conseguenze economico-sociali sono numerose: dalla sfiducia degli investitori esteri alla minaccia dei diritti e delle regole democratiche. "Esistono alcuni rimedi per combattere l’illegalità come la collaborazione internazionale e la possibilità di affiancare alla repressione penale la prevenzione, il cui scopo è evitare anziché intervenire a posteriori". In conclusione l’intervento di Elisabetta Guidi che ha fatto luce sul tema della criminalità d’impresa, mostrando come risulti essenziale per l’organizzazione la dotazione di un corretto protocollo di legalità.
25.11.2013