“Santi inventati e per scherzo nel Medioevo francese”. Questo il titolo della conferenza che si terrà mercoledì 26 febbraio, alle 16.30, nella Sala convegni del Banco Popolare di via S. Cosimo 10. Relatore Paolo Golinelli, ordinario di Storia medievale all’Università di Verona. L’incontro è organizzato dall’Associazione universitaria francofona diretta da Annarosa Poli.
Alla scoperta di un Medioevo diverso. Il tema della conferenza si inserisce nel clima carnevalesco della settimana che lo accoglie. “La scuola – commenta Paolo Golinelli – ha diffuso l’idea di un Medioevo oscuro, triste e pietoso. Tuttavia, a me piace andare alla scoperta di un Medioevo diverso, fatto di persone allegre, divertenti, amanti della vita, del gioco e dello scherzo. La Francia ci ha fornito i migliori esempi di questa età giocosa, nei fabliaux, spesso a sfondo sessuale, e nelle tradizioni popolari, ricche di feste dedicate a santi d’invenzione e riti dissacranti, spesso legati proprio al carnevale”. Quali le figure più caratteristiche? “Il santo tipico del carnevale era Saint Pansard, santo completamente immaginario, presente dal Medioevo ad oggi, il cui nome deriva da “pansu”, panciuto – spiega il docente -. A lui si accompagnava la Sainte Bouteille, patrona dei gaudenti, dei mangioni, dei beoni, dei chiassoni, dei pigri, dei fannulloni e dei cattivi debitori. A questi si aggiunge una serie di santi del ben vivere come Saint Appetit (Santo Appetito), Saint Anduille (Santo Salame), Saint Cochon (Santo Maiale), Saint Boudin (Santa Salsiccia), tutti presenti nel Roman de Renart. C’erano poi storpiamenti di nomi di santi, che ne facevano dei santi immaginari, cosa che avveniva anche in Italia, come sant’Ambrogio che è chiamato Sant’Amboglio, cioè imbroglio. Molti di questi storpiamenti riguardavano la sfera sessuale a partire da San Faustino, che in francese fa Saint Faustin, e diventa Sain Foutin, per passare, poi, a Saint Croissant, che non è la santificazione del dolce che s’accompagna al cappuccino, ma fa riferimento a un’altra cosa, presente peraltro anche in Toscana nel culto di San Cresci, di cui parla Boccaccio”. Oltre alle ricerche personali del professor Golinelli, la conferenza farà riferimento a “Dictionnaire des Saints imaginaires et facétieux” di Jacques Merceron.
Il ciclo di incontri. Per il 2014 l’associazione universitaria francofona propone ancora tre incontri. Il 26 marzo, il giornalista e scrittore Michelangelo Bellinetti parlerà di “Italia e Francia tra identità e conflitti”. Il 10 aprile sarà la volta di Paola Marini soprintendente alle belle arti che approfondirà la figura del pittore veronese Paolo Caliari in occasione della mostra che sarà allestita a Verona. A chiudere il ciclo di conferenza Giovanni De Polo che il 21 maggio delineerà un percorso tra i grandi cantanti francesi del Novecento accompagnato dalle registrazioni della preziosa collezione De Polo.
Ascolta l'intervista a Paolo Golinelli
25.02.2014