Un spazio studiato per favorire lo sviluppo motorio dei bambini da 0 a 6 anni e promuovere la prevenzione alla salute. Dopo il successo ottenuto a Treviso, nella cittadella dello sport “La Ghirada”, il parco giochi Primo Sport 0246 è arrivato anche a Roma. Progettato dal Centro di ricerca sullo Sviluppo motorio dell’infanzia dell’università di Verona, diretto da Guido Fumagalli, ordinario di Farmacologia, l’area didattica è stata inaugurata il 22 luglio 2013. A presentare il progetto a “Uno mattina” sono stati il professor Fumagalli e Ignazio Marino, sindaco di Roma.
Il progetto Primo Sport 0246 nasce dall’impegno sociale della famiglia Benetton che, in collaborazione con l’ateneo scaligero, ha deciso di concentrare la sua attenzione sui più piccoli.“Il nostro obiettivo – ha spiegato Fumagalli a Uno Mattina – non è soltanto quello di creare una cultura dello sport, ma anche di promuovere la cultura della difesa del bambino per aiutarlo a crescere in modo corretto. Nella fase dai 0 ai 6 anni, infatti, avviene la formazione dell’essere umano, che si completerà poi attraverso una sinergia tra scuola, insegnanti e famiglie. In tale stadio della crescita l’attività motoria è di fondamentale importanza ”.
“Dal momento che – ha aggiunto il sindaco Marino – una bambina su due di quelle che nasceranno nella nostra città nel 2014 compirà sicuramente cento anni, riteniamo che la promozione dello sport e della mobilità siano fondamentali. Niente di meglio, dunque, di un parco che conta 21 diverse attrezzature che aiutano i bambini a sviluppare diverse facoltà quali l’equilibrio, la manualità e la reattività”.
Nella provincia di Verona sono stati creati altri due mini parchi Primo Sport 0246. Godono, infatti, di un'area motorio-didattica il centro infanzia Bambi & Bimbi di Pescantina, inaugurata nel luglio 2013, e la scuola dell'infanzia Angeli Custodi di Gargagnago, inaugurata lo scorso maggio. Di prossima apertura sarà, invece, il parco della scuola dell'infanzia Grigolli-Bresciani di Cerea. Gli ultimi due mini parchi didattici veronesi sono stati finanziati con il contributo di Fondazione Cariverona, Comune di Verona e alcuni sponsor locali. L’iniziativa mette in risalto la collaborazione tra università, aziende locali, enti pubblici, banche e scuole nella produzione di interventi socio-culturali efficaci e utili alla promozione della salute nell'infanzia.