Quali insegnamenti e pratiche educative favoriscono un'educazione morale e democratica? Dato che la libertà è il presupposto di una cultura democratica, quali prospettive educative sono in grado di coltivare la libertà? Quali approcci educativi possono essere sviluppati per affrontare le questioni della libertà in un ambiente di apprendimento costruttivo e responsabile? Per dare risposta a questi e altri quesiti ricercatori da tutto il mondo si sono dati appuntamento all’università di Verona nell’ambito del simposio “Moral education for a democratic citizenship” organizzato dal dipartimento di Filosofia, pedagogia e psicologia di ateneo diretto da Luigina Mortari in collaborazione con la European association for research on learning and istruction. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti nel corso delle due giornate di apertura del convegno partito mercoledì 25 e che si è chiuso sabato 28 giugno. Ad aprire la quattro giorni di riflessione sul "potere della ricerca educativa e psicologica per l'innovazione nelle politiche e pratiche per l'educazione morale e democratica" il contributo di Elliot Turiel, della Graduate school of education dell’university of California, Berkeley.
Turiel si occupa di sviluppo del ragionamento morale ponendo particolare attenzione a come si sviluppa nel bambino questa capacità. Il suo interesse mira ad indagare e comprendere la differenza tra ragionamento morale e ragionamento sulle convenzioni. L’attenzione di Elliot è tesa a una ricerca che dia un contributo allo sviluppo di una cultura fondata sulla giustizia, che superi le diseguaglianze. Un approccio più critico rispetto alla complessità delle situazioni che viviamo oggi.
Tra i relatori anche Linda Napolitano, docente di Storia della filosofia antica dell’università di Verona. Il suo contributo è fondamentale a far rivivere, nel presente, i concetti della filosofia antica, in particolare i filosofi greci, in riferimento all’etica. L’approccio di Napolitano parte dall’assunto che un pensiero scientifico contemporaneo non possa prescindere dall’attenzione ai maestri dell’antichità.
Due metodologie che diventano complementari nella ricerca “Le virtù a scuola. Questioni pratiche di educazione morale”, condotta da Mortari e dalla ricercatrice e assegnista di ricerca Valentina Mazzoni e presentata lo scorso maggio. Il lavoro tocca il tema essenziale dell’educazione etica, affrontato con i bambini attraverso il recupero dell’idea di virtù elaborata nella filosofia greca e , allo stesso tempo, si ispira a quel movimento contemporaneo che viene definito “Research with children”, che parte da un’idea di bambino competente e da un approccio educativo capace di sviluppare nei bambini capacità critiche.
RD
30.06.2014