In occasione della giornata italiana della statistica, mercoledì 22 ottobre nell’aula T.2 del Polo Zanotto, si terrà il convegno “I dati territoriali a supporto delle decisioni pubbliche. Micro, macro e meta dati a sistema”. L’evento, organizzato dall’università, dal Comune e dall’Istat è un’opportunità per vedere la statistica come chiave di lettura della società e della città in cui viviamo. Ad aprire la giornata, che inizierà alle 9.30, saranno il rettore Nicola Sartor e il vicesindaco di Verona, Stefano Casali.
Il programma Dopo un’introduzione su “Istat e statistica ufficiale” tenuto da Carlo Declich dell’ufficio territoriale per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, seguirà una serie di interventi legati a progetti e ricerche concrete. In particolare, Rocco Bellomo, dirigente del settore statistica del Comune, illustrerà i report locali disponibili sul sito www.statistica.comune.verona.it dal quale emerge una fotografia di come cambia la città un mese dopo l’altro. A seguire gli interventi di Alberto Roveda che presenterà le banche dati del Cide, Centro interdipartimentale di documentazione economica, Federico Perali che illustrerà i risultati della ricerca “Analisi causale della devianza giovanile nel Veneto”, Domenico Zugliani e Silvino Salgaro che parleranno rispettivamente di “Gestione del sito Unesco” e delle attività dell’osservatorio turismo culturale del sito stesso. A chiudere Arnaldo Vecchietti del Comune di Verona con il progetto comunitario Mosips dedicato alle piccole medie imprese.
Le tavole di sopravvivenza di Verona. Focus di particolare interesse della giornata sarà quelle sulle tavole di sopravvivenza di Verona curate da Franco Bressan del dipartimento di scienze economiche di ateneo. “Le tavole di sopravvivenza di Verona (alias tavole di mortalità) – spiega Bressan – mostrano la struttura di mortalità che colpisce la popolazione Veronese (Comune di Verona) e quindi consentono di capire la vitalità delle generazioni che compongono tale popolazione. L’informazione più conosciuta delle tavole di mortalità è “la speranza di vita alla nascita”, ma sono disponibili tutte le “speranze di vita” alle varie età (compleanni) per maschi e femmine.Queste tavole sono state costruite con un approccio diverso rispetto a quello standard, basandosi cioè sugli anni di vita realmente vissuti da parte di tutti coloro che sono stati residenti a Verona (anche per breve tempo) nel periodo preso in considerazione. Si sono cumulati 7 anni dal 2000 per compensare le oscillazioni dovute alla dimensione non abbondante dei morti (circa 2500 per ogni anno). Per ottenere gli anni di vita realmente vissuti si sono calcolati i tempi (in giorni per ogni anno) di effettiva permanenza a Verona dei residenti, dedicando dunque estrema attenzione ai movimenti migratori che, soprattutto con il nuovo millennio, sono diventati abbastanza rilevanti.La banca dati sottostante è una fotografia ripetuta e molto nitida della popolazione, riscontrando ogni movimento demografico per ognuna delle oltre 250 000 unità che la compongono, ed è base per importanti applicazioni di tipo sociale, sanitario, economico qualora si integri con le altre banche dati (totali o parziali ) relative al territorio in questione”.