Un “U.F.O. contro i tumori” è il titolo dell’evento che si terrà lunedì 2 marzo alle 21 al Teatro Ristori per presentare il centro di ricerca sul cancro “ARC-Net”, fondato nel 2008 grazie al lascito della signora Miriam Cherubini Loro cui si sono aggiunti sostegni assicurati dall'Università di Verona, dall'Azienda ospedaliera integrata di Verona e dalla Fondazione Cariverona. La presentazione fa parte della rassegna Dialoghi della Fondazione Cariverona, curata da Nicola Sartor, rettore dell’ateneo scaligero e coordinata da Fausto Sinagra, direttore generale della Fondazione.
Alla tavola rotonda, moderata dal rettore Sartor, interverranno Aldo Scarpa, direttore di ARC-Net e professore di Anatomia patologica e Giampaolo Tortora, professore di Oncologia medica. Ospite d’eccezione della serata sarà Renzo Arbore che porterà la sua testimonianza accompagnato dalla Storyville Jazz Band.
L’ingresso alla serata è gratuito presentando il coupon disponibile dal 23 febbraio alla biglietteria del Teatro Ristori dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19.
Un esempio virtuoso di collaborazione tra vari soggetti privati e pubblici dove Fondazione Cariverona ha svolto un ruolo decisivo si ritrova nel Centro di ricerca applicata ARC-Net “Miriam Cherubini Loro”. Il Centro oltre al lascito della signora Miriam Cherubini ha ricevuto il sostegno dell’università di Verona, dell’azienda ospedaliera integrata di Verona e della Fondazione Cariverona, per una somma complessiva di 7,5 milioni di euro. L’ateneo scaligero e l’azienda ospedaliera hanno inoltre messo a disposizione il capitale umano e le attrezzature scientifiche necessarie alle attività del centro.
Arc-net è nato con l’obiettivo di focalizzare la ricerca sulla scoperta di nuovi marcatori tumorali per lo sviluppo di applicazioni cliniche innovative, tramite la creazione di un’infrastruttura a Verona ed una strategia di creare reti di collaborazioni locali, regionali, nazionali e internazionali. Queste ultime si sono concretizzate nella partecipazione a progetti finanziati dalla Comunità europea sulla personalizzazione delle terapie oncologiche, al Consorzio Internazionale sul Genoma del Cancro che ha lo scopo di sequenziare l’intero genoma dei diversi tipi di cancro in cui ARC-Net rappresenta l’Italia, nonché il coordinamento nazionale di un progetto nazionale finanziato da Airc (5 per mille) per lo sviluppo di strumenti innovativi per la diagnosi precoce del cancro.
Nei cinque anni di vita ARC-Net ha individuato nuovi marcatori per i diversi tipi di tumore che nascono nel fegato e nel pancreas. Questi nuovi marcatori sono i geni mutati nel Dna delle cellule. Alcuni di questi geni causano l’insorgenza del cancro e sono quindi potenziali marcatori per realizzare una diagnosi precoce (quando il tumore è ancora piccolo, nelle fasi iniziali di sviluppo), altri ne determinano l’aggressività e sono quindi marcatori in grado di indicare la prognosi e quindi la scelta di una terapia più o meno aggressiva (solo chirurgia, chirurgia più radio o chemioterapia), altri ancora sono potenziali bersagli per farmaci intelligenti capaci di riconoscere e annientare le molecole mutate permettendo la personalizzazione delle terapie farmacologiche.
ARC-Net ha collaborato con il laboratorio di diagnostica molecolare dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, con ditte nazionali e internazionali per sviluppare nuovi Kit diagnostici che analizzano contemporaneamente decine di gèni per caratterizzare i singoli tumori e indirizzare pertanto la personalizzazione delle terapie.
L’innovazione ulteriore in corso riguarda lo sviluppo di metodologie che permettano una diagnostica su sangue. Infatti, le cellule tumorali che muoiono rilasciano il proprio Dna nel sangue e urine del paziente. È possibile quindi rilevare i marcatori (geni mutati) in questi liquidi. ARC-Net ha iniziato lo sviluppo di sistemi innovativi per identificare e quantificare questi marcatori in modo da eseguire la diagnosi molecolare del cancro su sangue e urine, evitando di sottoporre i pazienti a procedure chirurgiche invasive per prelevare tessuti. Sono già in atto collaborazioni internazionali con centri di ricerca europei e statunitensi a questo fine.
24.02.2015