I ricercatori di Scienze motorie del Dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento da tempo sono impegnati a indagare i meccanismi dell’invecchiamento di successo basato su esercizi regolari di attività motoria. In questo caso il soggetto di studio è un caso di eccellenza: Walter Fagnani. Veronese, 91 anni, sabato 30 maggio Fagnani ha completato, in 18 ore e 9 minuti, per la 42° volta, la “100 km del Passatore”, che si snoda su un percorso da Firenze a Faenza, passando per Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi, Passo della Colla di Casaglia, denominato Cima Coppi, punto più alto della gran fondo (913 m), e Brisighella.
Come può una persona di questa età sottoporsi a uno sforzo difficilmente sostenibile dalla maggior parte dei giovani sani senza particolari effetti traumatici o di sovraccarico? Capire quali siano i fattori fisiologici, metabolici, biomeccanici e cognitivi che determinano la performance di queste persone non solo aiuta ad accrescere le conoscenze riguardo l’invecchiamento ma, soprattutto, permette di studiare la qualità di questo processo fisiologico non ancora del tutto conosciuto.
Lo staff di Scienze Motorie, guidato da Federico Schena, presidente del Collegio didattico e del CeRiSM e coordinato da Cantor Tarperi del Centro per la preparazione alla maratona, non ha voluto lasciarsi scappare questa occasione e ha deciso di seguire Fagnani nel lungo percorso affidandolo ad Aldo Savoldelli, studente di dottorato di Neuroscienze che, con il supporto del team scientifico del Centro Maratona, ha monitorato l’atleta dall’inizio della competizione fino a Faenza. E’ partito indossando un gps per registrare le variazioni del passo, un cardiofrequenzimetro per rilevare la frequenza cardiaca e un armband, uno strumento in grado di stimare il dispendio calorico. Ogni 15 km è stato sottoposto a un tampone salivare, e contestualmente, ha effettuato mediante scala di Borg una misura della percezione della fatica, e un task cognitivo, consistente in una particolare applicazione, ideata dallo psicologo Pietro Trabucchi di Scienze motorie, che propone di rispondere a quesiti matematici con una certa rapidità.
“Abbiamo registrato – spiega Tarperi– le risposte cardiocircolatorie durante la gara per poi metterle in relazione con i test che Fagnani effettuerà nei prossimi giorni nei nostri laboratori, determinando così quale aliquota delle sue capacità ha messo in campo durante la prova. I task cognitivi e la compilazione dei questionari circa lo stato d'umore e la percezione dello sforzo sono serviti per valutare come la stanchezza cambi le abilità cognitive e come la percezione dello sforzo si modifichi in relazione alla distanza percorsa. Abbiamo inoltre raccolto un campione di saliva che ci permetterà di ottenere una grande quantità di dati riguardo allo stato di salute dell’anziano. Questo test può infatti evidenziare squilibri e disfunzioni, legate all'affaticamento dell'organismo. In particolare, valutiamo il dosaggio del cortisolo, definito "ormone dello stress", perché la sua produzione aumenta in condizioni di stress psico-fisico severo, come negli esercizi fisici estremamente intensi e prolungati. Il cortisolo è strettamente legato a molte funzioni vitali come la regolazione cardiocircolatoria e la gestione della glicemia e concorre alla determinazione ed efficacia delle difese immunitarie”.
“Non si può che rimanere affascinati da chi, a questa età, riesce a portare a termine una ultramaratona” – racconta Savoldelli.Le risposte sono state soddisfacenti, nessun particolare problema, Fagnani ha addirittura percorso correndo la discesa del Passo della Colla. Ciò che sorprende è l’allegria che sprigiona, sempre sorridente. Dopo i 100 km si è fatto una doccia, si è cambiato, pantaloni e giacca, ed è ripartito per Verona. Alla stazione di Porta Nuova aveva lasciato la bici per tornare a Borgo Venezia”. Nei prossimi giorni sarà a Scienze motorie per effettuare ulteriori test e valutazioni.
“Siamo molto soddisfatti e ringraziamo il signor Fagnani che si è reso disponibile per le nostre ricerche- dichiara Schena-. Il suo caso dimostra, se ancora ci fossero dubbi, quanto un’attività costante e regolata aiuti a ridurre in modo evidente gli effetti della sarcopenia, permettendo così di invecchiare bene. Siamo intenzionati a studiare a fondo questo incredibile atleta che ha tutti i titoli per essere un valido testimonial del progetto Healthy Ageing ”.
La 100 km del Passatore, o via della cento, è una competizione di ultramaratona, nata nel 1973, intitolata a Stefano Pelloni, detto il Passatore, popolare figura della storia e del folclore romagnolo. A settembre, durante la tre giorni del Festival del Cammino, organizzato da Scienze motorie con il Comune di Affi, sede della manifestazione, e Peschiera, ci sarà la possibilità conoscere meglio la Firenze-Faenza, ascoltare l’esperienza di Fagnani e di alcuni suoi compagni di strada, e apprendere i risultati della ricerca scientifica sull’invecchiamento in casi come questo.
02.06.2015