La sfera dell’informatica, quella della biologia e quella della medicina si incrociano oggi sempre di più, arrivando a produrre risultati eccellenti nel campo della ricerca e importanti ricadute nell’ambito biomedico e clinico. Proprio per formare laureati magistrali in grado di lavorare nel campo dell’informatica applicata alla medicina, alla biologia e alla farmacologia è nato il corso di laurea magistrale in Medical Bioinformatics dell’ateneo, completamente erogato in lingua inglese.
Il corso sarà presentato il 12 settembre dalle 9.30 nella Sala Verde della sede del dipartimento di Informatica a Borgo Roma.
Ne abbiamo parlato con il referente del corso, il docente di Informatica Carlo Combi.
In una battuta, perché iscriversi a questo corso di laurea? In cosa si differenzia, quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono, e cosa lo rende competitivo? La medicina, ormai da tempo, fa un uso sempre più massiccio di tecnologie sofisticate, nella maggior parte dei casi fondate sull'informatica, a supporto delle principali attività cliniche di diagnosi, terapia e prognosi e ricerca medica. La tendenza verso una medicina personalizzata, in cui dati di biochimica e biologia molecolare clinica sono considerati insieme a dati di sequenziamento e di analisi dei genomi, assumono un ruolo fondamentale che rende cruciale la funzione di piattaforme informatiche sempre più mirate ad elaborazioni specifiche di integrazione, confronto, e presentazione di dati, per una efficace fruizione e sviluppo della conoscenza disponibile nelle banche dati di tipo medico e sanitario. Le competenze interdisciplinari fra gli ambiti medici, biologici e informatici sono, infine, una condizione essenziale nelle ricerche di genomica, sulle malattie genetiche, e sulle terapie geniche. In campo sanitario, i sistemi informativi sono sempre più un elemento chiave a supporto delle attività decisionali rivolte alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione, al controllo della qualità dei servizi sanitari e alla pianificazione strategica delle attività decisionali nelle politiche sanitarie. Rispetto a questa situazione generale, non esistono in Italia lauree magistrali nella classe di Informatica, che considerino un curriculum informatico specificatamente e sistematicamente rivolto agli ambiti biologico e medico. Ad ulteriore evidenza dell’opportunità di un corso di laurea magistrale come quello proposto si possono citare gli obbiettivi prioritari del programma Horizon 2020 che esplicitamente considera centrali per l’attività scientifica e per l’avanzamento tecnologico il miglioramento del benessere, wellbeing, e della qualità della vita e dei servizi finalizzati alla diagnosi ed alla terapia healthcare’ Andando poi ad esaminare le realtà dell’università di Verona, una laurea magistrale in Bioinformatica medica si fonda, sia per quanto riguarda gli sbocchi, sia per quanto riguarda le competenze dei docenti coinvolti, su una realtà scientifica e clinica di primaria importanza e di grande visibilità, come mostrano i dati sulla qualificazione dei docenti coinvolti nella laurea, e come ha di recente certificato il Ministero con i dati Anvur per le aree di Scienze matematiche, Scienze fisiche, Scienze biologiche, Scienze mediche e Ingegneria industriale e dell’informazione. È opportuno rimarcare al riguardo che l’università di Verona è l’unica università italiana che ha già, dall’anno accademico 2006/2007, una laurea triennale in Bioinformatica nella classe L-31 Informatica.
Ci può indicare, con qualche parola chiave, perché uno studente dovrebbe iscriversi a questo corso di laurea? In una battuta, direi perché è un corso estremamente interessante sotto il profilo scientifico e proiettato verso competenze e professionalità altamente spendibili nel mondo del lavoro già ora e nel futuro che si prospetta. Il laureato magistrale in Bioinformatica medica è in grado di svolgere funzioni dirigenziali e di coordinamento negli ambiti di progettazione, sviluppo, gestione e manutenzione di sistemi informatici in medicina, in biologia ed in sanità, con particolare riguardo alla progettazione di software biomedici complessi orientati all’innovazione scientifica e tecnologica a fini diagnostici e terapeutici, alla progettazione di sistemi informatici complessi per le gestione di basi di dati cliniche e bioinformatiche, alla progettazione di sistemi per l’elaborazione di dati medici e biologici nei sistemi di supporto alla decisione clinica, alla gestione di sistemi informativi sanitari con architetture eterogenee e complesse e alla progettazione di sistemi e di interfacce visuali per la bioinformatica. I laureati magistrali potranno trovare occupazione presso enti e aziende informatiche operanti negli ambiti della produzione di software e hardware per applicazioni bioinformatiche o medico-cliniche, enti di ricerca – pubblici e privati – e di servizi genomici e sanitari, nella libera professione e nei settori del pubblico impiego.
In base alla sua esperienza personale, ha consigli, suggerimenti o punti da evidenziare sul corso? Il corso di laurea magistrale verrà erogato interamente in lingua inglese: è un’occasione per gli studenti per aprirsi ad un ambito internazionale sempre stimolante. Li inviterei a considerare l’uso della lingua inglese in ambito scientifico e professionale come un ulteriore stimolo o supporto messo a loro disposizione. Inoltre, il corso di laurea magistrale è in ambito informatico con importanti competenze interdisciplinari. L’attenzione alla gestione ed elaborazione di grandi moli di dati provenienti dall’ambito biologico e da quello sanitario è uno degli aspetti fondanti della laurea magistrale in Medical Bioinformatics. Le competenze tecniche e scientifiche al riguardo sono centrali in un qualunque percorso di laurea magistrale in ambito informatico. Gli studenti sono poi già stati coinvolti nelle fasi di progettazione di questo corso di laurea magistrale. È facile prevedere che essi saranno da subito parte attiva in tutte le fasi legate all’erogazione del corso di laurea magistrale: nella verifica dei risultati formativi raggiunti, nel monitoraggio delle singole attività svolte, nel raffinamento e miglioramento del corso, nell’individuazione dei futuri trend di sviluppo della bioinformatica medica.
25.07.2016
aggiornato il 7 settembre 2016