17 studenti della Robins School of Businessdell’università di Richmond in Virginia, accompagnati da Tom Cossè, hanno avuto l’occasione di trascorrere una settimana a Verona durante la quale hanno potuto confrontare le loro prospettive di business e management con la realtà piccola ma estremamente dinamica che è quella italiana e, più nello specifico, della provincia veronese. Trascorso il primo giorno a Venezia, i ragazzi hanno iniziato ad immergersi nella nostra città, affascinati da luoghi così particolari e densi di storia, che, come tutte le aziende che hanno visitato non trascurando la tradizione a cui sono sempre debitori, sono ormai orientate verso il futuro.
Prima tappa la Masi Agricola dove, grazie alle interessanti spiegazioni di Massimilla Di Serego Alighieri e di Raffaele Boscaini, responsabile marketing, hanno avuto l’occasione di toccare con mano la storia di un grande successo non solo di una famiglia ma anche di un’azienda italiana, un viaggio all’insegna dei sapori e dei gusti della nostra terra che è stato il filo rosso che ha accompagnato le visite dei ragazzi. Infatti gli studenti hanno avuto anche modo di visitare la Valpolicella, luogo ricco di storie come quella dell’azienda della famiglia Bertani dove la signora Bianca e il figlio Giovanni hanno ripercorso la loro storia tra tradizione e innovazione. Il tour è continuato alla tenuta Ugolini dove la sapiente conoscenza e lavorazione artigianale ha fatto sopravvivere anche in questo periodo difficile l’azienda. Infine Claudio Rizzoli del Collis Group ha presentato ai ragazzi la sua idea di business e offre interessanti prospettive su come interpretare i cambiamenti nel mercato del vino. Gli studenti poi hanno partecipato con interesse ai vari incontri che si sono tenuti tra Ca’ Vignal e Santa Marta dove hanno lavorato con Sphera, Humatics, Diamante, Bactory e Pri-One, alcune delle start ups che collaborano con l’Università di Verona e hanno partecipato alla lezione di Cassia.
Il loro denso programma di appuntamenti è proseguito a Villafranca dove Nicola Bresaola di Alitrans ha presentato il lavoro dell’azienda che da impresa di famiglia si è trasformata in un’azienda capace di leggere le evoluzioni del mercato e di guardare al futuro del mondo dei trasporti. La visita si è poi spostata alla vicina Lamacart dove il riciclo della carta è diventato non solo un impegno sociale, ma anche una fonte di guadagno. I ragazzi poi si sono rilassati durante la visita al Museo Nicolis, collezione privata della famiglia, nata dalla passione per le auto e il vintage. A Bovolone la tradizione dei mobili incontra il gusto ricercato e allo stesso tempo classico della Famiglia Scappini che dei mobili come pezzi d’arte ha fatto il proprio successo. La strada dei sapori porta il gruppo fino ad Isola della Scala dove i ragazzi gustano, al ristorante La Pila dell’Abate, un menù tutto a base di riso e hanno avuto l’occasione di visitare anche il loro piccolo museo che racchiude la storia e gli attrezzi una volta usati nella lavorazione e produzione del riso. Si è proseguito quindi con la Cooperativa La Pila dove rintracciabilità e qualità dei prodotti diventano gli obiettivi che portano a collaborare tante piccole aziende agricole alla creazione di una grande filiera del riso. Infine David Bolzonella del dipartimento di Biotecnologie dell’università ha accompagnato il gruppo nel cuore della Cooperativa Agricola La Torre che, grazie al letame prodotto da migliaia di capi di bestiame, alimenta due centrali di biogas. Infine una rosa nel deserto, perché proprio nel cuore di Isola della Scala, il gruppo ha visitato l’agriturismo e B&B Otto Ducati D’oro della famiglia Artegiani , una corte del 16esimo secolo, totalmente rinnovata, che offre un soggiorno di classe e tranquillità. Ultimo appuntamento quello con la Cooperativa sociale Quid, un marchio di moda, che ha incentrato il proprio lavoro sul recupero e riutilizzo di tessuti, sull’etica sociale e sul reinserimento lavorativo di persone con un passato di fragilità.
Non dimentichiamo l’impegno degli uffici dell’area Ricerca dell’università che hanno reso possibile il soggiorno degli studenti contattando le varie aziende e realtà lavorative che i ragazzi hanno avuto modo di conoscere e visitare grazie anche alla disponibilità di Lucrezia Melissari, stagista all’ufficio Relazioni internazionali e di Igor Fracaro dell’ Isu che hanno accompagnato durante tutto il soggiorno il gruppo di studenti.
Questa settimana densa di incontri ha sicuramente lasciato negli studenti americani un’idea di business attiva, partecipe dei cambiamenti del mercato che, con la determinazione e passione di tanti, porta ancora in alto la bandiera del Made in Italy.
16/03/2017