La parola “contaminazione”, nell’immaginario collettivo, ha quasi esclusivamente un accezione negativa, spesso riconducibile al settore medico. Hanno provato a darle un valore diverso, invece, gli organizzatori della conferenza “ContaminAzioni per l’Europa”, che si è svolta il 18 gennaio nel teatro dell’Educandato agli Angeli. L’evento, organizzato in collaborazione con i dipartimenti Culture e civiltà e Scienze giuridiche dell’università di Verona, ha coinvolto anche altre tre città, Atene, Salonicco e Latina, collegate in streaming con la sede veronese. Protagonisti della giornata oltre 120 studenti veronesi, alunni di alcune classi dell’Istituto tecnico Marco Polo, del Liceo Scipione Maffei e dell’Educandato agli Angeli di Verona, che si sono dimostrati molto interessati alla tematica affrontata.
Simona Marchesini di Alteritas, tra le organizzatrici della conferenza, ci ha spiegato gli obiettivi dell’iniziativa e si è soffermata sul termine “contaminazione”.
Sui temi della conferenza si sono espressi anche i ragazzi delle scuole veronesi presenti all’incontro. “Non siamo abituati a parlare di contaminazione in modo positivo. – ha spiegato Anna, studentessa del Liceo Maffei – Credo invece che l’incontro tra culture, tema della conferenza di oggi, sia fondamentale e possa contribuire alla nascita di qualcosa di importante. Grazie alle lingue che studiamo, noi alunni del liceo linguistico siamo già proiettati verso questo concetto e verso una visione più ampia rispetto a quella nazionale. Venire a contatto con culture diverse dalla nostra può favorire un cambiamento nel modo di pensare “l’altro”, in particolare tra i giovani”.
“Di solito sentiamo parlare di Europa soprattutto da un punto di vista economico e politico – ha proseguito Federico, studente dell’Itc Marco Polo – mentre credo sia importante discuterne anche in ottica sociale. Dobbiamo iniziare a sentirci cittadini europei, oltre che italiani. Non dobbiamo dimenticarci il ruolo che ha avuto l’Italia nella costituzione dell’Unione europea, anche noi siamo parte dell’Europa”.
Durante la mattinata si è svolta una sessione plenaria, in cui il tema è stato affrontato da un punto di vista filosofico, storico, linguistico e geopolitico. Tra i relatori anche Silvino Salgaro, docente di Geografia del dipartimento Culture e civiltà, che ha parlato de “Le geografie delle contaminazioni in Europa”. Nel pomeriggio, invece, spazio ai workshop. Alle 14 i ragazzi sono stati coinvolti nell’incontro “Le seconde generazioni tra contaminazioni ed emarginazione”, a cui ha partecipato anche Anna Maria Paini , docente di Antropologia culturale del dipartimento Culture e civiltà. A seguire, invece, si è parlato de “L’Europa del diritto e dei diritti” all’interno di un workshop coordinato da Donata Gottardi, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche, durante il quale sono intervenuti anche Camilla Federici e Federico Reggio, rispettivamente borsista e assegnista del dipartimento.
L’evento è nato dalla collaborazione tra l’aps Glocal Factory, esperta in formazione ed euro progettazione, e l’ente di ricerca Alteritas – Interazione tra i popoli, realtà veronese che studia le forme di contatto e di scambio tra culture e popoli diversi. “ContaminAzioni per l’Europa” è stata organizzata con la collaborazione dei dipartimenti Culture e civiltà e Scienze giuridiche dell’università di Verona, della Fondazione Toniolo, dell’associazione VivInEuropa e della Cooperativa L’Ovile di Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Verona e grazie al contributo di Fondazione Cariverona, Fondazione Cattolica e Glocal Factory. Il comitato promotore era composto da Simona Marchesini di Alteritas, Attilio Orecchio e Anna Schena, Glocal Factory, e Maria Clara Rossi di Alteritas e docente del dipartimento Culture e civiltà.