Sviluppare e potenziare le metodologie digitali applicandole in modo integrato, interdisciplinare e innovativo agli studi linguistici e filologico-letterari nelle lingue cinese, francese, inglese, russa, spagnola e tedesca. È questa l’idea alla base del progetto “Le Digital Humanities applicate alle lingue e letterature straniere” del dipartimento di Lingue e letterature straniere dell’università di Verona. Lo hanno presentato la direttrice del dipartimento Roberta Facchinetti, Paolo Frassi, project management leader, e Alessandra Tomaselli, responsabile per l’area didattica del progetto. Alla conferenza era presente Hongyin Tao, docente di Lingua cinese all’università della California, Los Angeles (Ucla), giunto a Verona appositamente per definire i termini di un accordo con il dipartimento proprio nell’ambito del progetto di eccellenza. Il progetto, della durata di cinque anni, è sostenuto da un fondo premiale del Ministero dell’Università e della Ricerca di oltre 6 milioni di euro, ottenuto nell’ambito del finanziamento ai dipartimenti di eccellenza.
Grazie al progetto, il dipartimento potrà diventare un polo di eccellenza, sia per la ricerca che per la didattica, a livello nazionale e internazionale, tramite anche la predisposizione di un laboratorio digitale a scopi didattici e di ricerca. Inoltre, sarà possibile consolidare e incrementare i rapporti non solo con università ed enti di ricerca internazionali, leader nell’ambito delle Digital Humanities, ma anche con aziende e operatori del mercato digitale interessati a laureati e dottori di ricerca con competenze trasversali nell’ambito delle Digital Humanities, senza dimenticare l’impatto sulla cittadinanza, in un’ottica di lifelong learning, anche in fase di transizione da un’occupazione lavorativa all’altra.
Il progetto è il coronamento di anni di lavoro dipartimentale in questa direzione, con docenti che si sono via via specializzati sulla digitalizzazione di documenti antichi e contemporanei e sulla loro analisi linguistica e letterario-culturale e hanno dato vita a ben tre riviste dipartimentali che ospitano studi legati a questo ambito nelle sei lingue straniere gestite dal dipartimento.
Dal punto di vista tematico il progetto si sviluppa su due filoni centrali: linguistico e filologico-letterario.
L’AREA LINGUISTICA si concentra sullo studio dei fenomeni di contatto linguistico-culturale tra Oriente e Occidente tramite l’analisi di diverse tipologie di testi contemporanei e del secolo scorso (negli ambiti giornalistico, turistico, commerciale, legale, accademico) e conseguente analisi di linguaggi specialistici nelle diverse lingue coinvolte, per predisporre dizionari, glossari e guide terminologiche necessari alla didattica e agli esperti del settore, oltre che per l’utente comune; e sullo studio e conservazione delle lingue di minoranza tramite la predisposizione di un software e di una piattaforma per raccogliere banche dati uniche nel loro genere tramite l’elicitazione dei dati con tecniche innovative di crowdsourcing.
L’AREA FILOLOGICO-LETTERARIA si concentra sulla digitalizzazione di antichi manoscritti e stampe, anche illustrate, seguendo linguaggi e standard che si sono affermati a livello globale e per preservare le testimonianze del passato; da oggetti materiali deperibili tali testimonianze vengono trasformate in oggetti ‘virtuali’ inattaccabili dall’usura; le ‘edizioni digitali’ sono in grado di rendere accessibile, in forma ipertestuale, la complessità degli antichi documenti scritti che il libro tradizionale non è capace di rappresentare, favorendo una nuova consapevolezza nel pubblico e offrendo raffinati strumenti di interpretazione agli studiosi. Molte, sotto questo profilo, sono le collaborazioni auspicabili con le istituzioni del territorio, quali gli archivi e soprattutto le biblioteche; sullo sviluppo di software di riconoscimento automatico dei caratteri che permettano di trattare grafie e caratteri tipografici non riconoscibili dai sistemi attualmente a disposizione; e sull’ identificazione dello stile di un autore e attribuzione della paternità di un testo anche antico, come ausilio alle metodologie della critica letteraria che ne risulteranno potenziate.
DIDATTICA
La ricerca condotta diventerà parte integrante dei nuovi percorsi didattici dipartimentali, che adotteranno atteggiamenti ‘virtuosi’, quali la stretta interazione tra ricercatori e studenti – che auspicabilmente collaboreranno alla realizzazione dei progetti digitali dipartimentali – e il ricorso alle nuove strumentazioni digitali appositamente predisposte, allo scopo di offrire agli studenti percorsi didattici altamente professionalizzanti e formare nuove professionalità da inserire nell’ambito della ricerca, della scuola, degli enti e delle imprese che si interfacciano con la realtà digitale.
Verrà offerto un percorso innovativo concentrato sulle Digital Humanities applicate alle lingue e letterature straniere; si inizierà con la laurea triennale e si proseguirà con la laurea magistrale, in entrambe con un curriculum ad hoc; si offrirà poi un completamento del percorso nel dottorato dipartimentale in Letterature straniere, lingue e linguistica.
Inoltre, la didattica diventerà anche un ambito di ricerca nel progetto dipartimentale. Più in particolare, questo filone di ricerca riguarderà l’offerta di nuovi moduli di formazione grazie a innovative modalità di didattica blended – che coniuga la tradizionale attività pedagogica in presenza con la più flessibile didattica a distanza – rivolti ad aziende, a utenti esterni e agli insegnanti della scuola secondaria, che integrino l’esperienza pedagogica in presenza, la didattica flessibile a distanza e il social networking. La didattica blended verrà utilizzata anche per la predisposizione di tecnologie e metodologie didattiche rivolte a studenti diversamente abili.
I contenuti saranno sviluppati secondo i principi di multimedialità e interazione, stimolando percorsi di apprendimento efficaci e altamente coinvolgenti.
LABORATORIO DIGITALE
Verrà infine predisposto un laboratorio digitale dedicato e attrezzato per la realizzazione e la gestione dei materiali didattici multimediali. Il laboratorio sarà fornito di telecamera, microfono di alta qualità, attrezzatura di illuminazione e lavagna interattiva. Un apposito software permetterà di registrare attività formative in modalità blended che tengano conto anche dell’aspetto multimediale della ricerca condotta in ambito didattico.
Lo sviluppo del progetto consentirà al dipartimento anche di rispondere meglio da un lato alle esigenze del territorio e dall’altro alla nuova crescente richiesta di diffusione delle competenze digitali ad ampio raggio.
I “dipartimenti di eccellenza” rappresentano un intervento innovativo e di forte sostegno finanziario, previsto dalla legge 232 del 2016 (legge di bilancio 2017). L’obiettivo è di individuare e finanziare, con cadenza quinquennale e nell’ambito delle 14 aree disciplinari del Consiglio universitario nazionale, i migliori 180 dipartimenti delle università statali secondo l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur. Dipartimenti che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica ai quali è destinato un budget annuale complessivo di 271 milioni di euro per cinque anni.
Sono cinque i dipartimenti dell’ateneo scaligero che riceveranno un fondo premiale per la realizzazione del proprio progetto di sviluppo scientifico e didattico. Oltre a Lingue e letterature straniere, ci sono anche Biotecnologie, Informatica, Neuroscienze, biomedicina e movimento e Scienze giuridiche. Nel complesso l’università di Verona riceverà 36.172.580 di euro in cinque anni.