Oggi è ancora un mistero come avvenga la “scelta attenzionale” tra i diversi stimoli cognitivi da parte del cervello. Un mistero che MAC-Brain si propone di investigare in maniera sistematica. MAC-Brain, infatti, è un progetto di ricerca che promuove un approccio innovativo allo studio dei meccanismi di controllo attenzionale. Coordinato da Leonardo Chelazzi, docente di Neurofisiologia del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, e finanziato dal programma europeo Human Brain Project (con un contributo di 99.190€) nell’ambito della FLAG-ERA Joint Trasnational Call 2017, il progetto è un vanto per l’ateneo scaligero e per molte altre università europee. Allo sviluppo della ricerca contribuisce anche l’università di Verona grazie ad un finanziamento di 42.510€.
Il controllo attenzionale, protagonista dello studio, può essere considerato come un sistema sovraordinato che integra segnali provenienti da molteplici domini cognitivi (percezione, memoria, emozioni, motivazione) al fine di assegnare priorità a specifici input sensoriali e di permettere la selezione di risposte motorie appropriate al servizio del comportamento finalizzato. Questo perché molteplici stimoli visivi presenti nell’ambiente possono avere rilevanza per l’individuo sulla base di un’ampia varietà di segnali di origine diversa. Tuttavia, in ogni momento, l’attenzione dovrà privilegiare un singolo stimolo che diventerà il bersaglio del comportamento finalizzato.
MAC-Brain è un progetto innovativo perché si svilupperà grazie ad un approccio comparativo. Quest’ultimo prevede il progresso e la validazione di protocolli comportamentali semplici e standardizzati per investigare l’influenza unitaria e combinata di molteplici segnali di priorità, applicabili coerentemente in primati umani e non umani (scimmie Rhesus). Inoltre, l’attività del team interazionale sarà caratterizzata da un approccio interdisciplinare, che permetterà di raccogliere dati multi-livello dell’attività cerebrale attraverso tecniche caratterizzate da diversa risoluzione spaziale e temporale.
Il coordinatore del progetto, Leonardo Chelazzi, ha sottolineato gli aspetti fondamentali della ricerca e del team di scienziati:
La raccolta di una grande mole di dati permetterà di investigare in maniera innovativa, oltre che sistematica, l’interazione tra i diversi segnali di controllo attenzionale nella loro cooperazione/competizione per la guida del comportamento finalizzato. Ciò consentirà di comprendere se tali segnali agiscano in maniera indipendente o abbiano, invece, effetti sinergici. Tale indagine si concentrerà anche sulla capacità di sopprimere le informazioni sensoriali irrilevanti e potenzialmente distraenti, con il fine ultimo di comprendere se nel cervello esistano meccanismi distinti che danno priorità alle informazioni utili o che, invece, trascurano quelle inutili, e che permettono di resistere alle distrazioni che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi comportamentali.
Il progetto, coordinato da Verona, prevede la collaborazione con studiosi di tutta Europa, tra cui: Suliann Ben-Hamed dell’Institut des Sciences Cognitives Marc Jeannerod, e Emiliano Macaluso, del Lyon Neuroscience Research Center, entrambi a Lione in Francia; Nico Boehler, del Department of Experimental Pshychology della Ghent University in Belgio, e Gustavo Deco che svolge le sue attività di ricerca presso l’Univestitat Pompeu Fabra di Barcelona in Spagna.