Sono moltissimi i casi in cui la medicina legale viene chiamata a dare il proprio contributo, una scienza sempre più di grande attualità perché sempre più fornisce risposte alle esigenze concrete di cittadini, imprese e istituzioni.
Se ne è parlato in Gran Guardia, dal 18 al 20 settembre, nel corso del Congresso Nazionale di SIMLA Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni, dal titolo “Per una nuova coscienza e conoscenza nella moderna medicina legale e nella scienza forense”. Il congresso, supportato da Cattolica Assicurazioni, è stato organizzato dall’ateneo, in particolare grazie a Domenico De Leo, direttore del dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica, e Franco Tagliaro, direttore della Sezione di Medicina Legale.
Tre giorni intensi, un programma ricchissimo che tratterà a fondo numerose tematiche, dall’omicidio stradale alle assicurazioni e risarcimento del danno; dalle decisioni medico legali, infatti, dipende un volume di denaro enorme, circa 7 miliardi di euro all’anno per quanto concerne i danni fisici dovuti agli incidenti stradali; si pensi solo che per ogni sinistro con lesioni alla persona il costo medio per le assicurazioni è di 15000 euro e che il 23,5% dei sinistri auto in Italia è a rischio frode. In tutte queste situazioni l’apporto del medico-legale, che esamina il sinistro e valuta il danno da cui scaturisce il risarcimento, è fondamentale.
Nella tre giorni a Verona, si è tratteto inoltre di invalidità e delle prospettive offerte dai progressi della protesica e della grande tecnologia per superare gli handicap più gravi; di infezioni ospedaliere, che causano 7000 decessi ogni anno in Italia e 29000 in Europa, più degli incidenti stradali; di malasanità, la terza causa di morte negli Stati Uniti; di sopralluogo in cui l’apporto del medico legale è fondamentale per orientare le indagini della Polizia, di disposizioni anticipate di trattamento – le DAT – la recentissima innovazione legislativa tesa a rispettare la volontà dei morenti. E ancora di come raccogliere prove scientifiche nei casi di violenza sessuale su donne e bambini; di tutta la grande laboratoristica vicina alla medicina legale con in primo piano la genetica forense (il DNA e suoi misteri, così importante nella identificazione dei responsabili di omicidio) e la tossicologia forense (la chimica al servizio dell’identificazione di droghe e veleni). Ma anche di affascinanti attività di “nicchia” come l’entomologia (lo studio degli insetti sui cadaveri per identificare l’ora della morte), l’antropologia (lo studio dei resti ossei) e la botanica forense per la determinazione del luogo del decesso.