Un “incontro ravvicinato” con gli alberi per conoscere le loro caratteristiche, le loro età e il loro stato di salute. Lo scorso sabato 24 novembre, la Commissione sostenibilità di ateneo ha organizzato, nell’ambito del progetto “Il mio Capitale Verde: investire in conoscenza e nell’ambiente”, una giornata per “conoscere” gli alberi dei giardini di piazza Indipendenza.
L’iniziativa, organizzata nella settimana della Giornata nazionale dell’albero, si inserisce all’interno del Patto di sussidiarietà “Il mio capitale verde”, firmato dall’ateneo e dal Comune di Verona, in collaborazione con Amia, per promuovere la cura e la valorizzazione del patrimonio arboreo cittadino e dell’educazione all’ambiente delle giovani generazioni. Il patto prevede una serie di nuove piantumazioni e un censimento, tramite strumento digitale, del capitale arboreo della città.
Grazie a un QRcode posizionato sugli alberi della piazza, chiunque abbia un lettore di codice ottico sul proprio smartphone, può facilmente, con un clic, conoscere nome e caratteristiche della pianta.
“La giornata di sabato ha rappresentato il primo appuntamento con questo secondo filone di iniziative”, spiega Veronica Polin, docente di ateneo e presidente della Commissione Sostenibilità. “Desideriamo che questa opera di censimento, e quindi di conoscenza con il patrimonio arboreo della città, avvenga in modo partecipato, coinvolgendo i cittadini, in un vero e proprio “invito all’opera verde”, come ci piace chiamarlo. Naturalmente il lavoro ha una componente pratica, ma anche una solida base scientifica, assicurata dall’apporto dei docenti del nostro ateneo”.
A presentare il progetto, insieme a Veronica Polin, all’assessore comunale ai Giardini, Marco Padovani, e al presidente di Amia, Bruno Tacchella, erano infatti presenti i docenti di ateneo Flavia Guzzo e Davide Quaglia, che danno il loro contributo alla realizzazione del progetto.
I giardini di piazza Indipendenza sono stati scelti come luogo ideale di questa prima giornata di censimento perché ricchi di storia. Oltre alla varietà di specie, con 14 diversi tipi di alberi, le piante sono silenziosi testimoni delle trasformazioni che la piazza ha avuto nel tempo e ne possono raccontare la storia, anche antropica, come ad esempio il grande platano, con i suoi 200 anni di vita.