Si chiama “Marcialonga Science on elderly” la ricerca condotta dal Cerism, Centro ricerca, sport e montagna dell’università di Verona con la collaborazione del Comitato Marcialonga. Uno studio scientifico, dedicato agli sportivi ultra sessantacinquenni, condotto nell’ambito della quarantaseiesima edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa tenutasi domenica 27 gennaio.
Quarantasei atleti provenienti da tutta Italia hanno aderito al progetto il cui obiettivo è indagare la relazione tra sci di fondo e salute. Gli atleti sono stati sottoposti, tra dicembre scorso e gennaio di quest’anno, a una serie di test. Lo studio è un confronto tra ultra sessantacinquenni, persone sedentarie e persone che invece svolgono attività fisica utilizzando solo gli arti inferiori, come corridori e ciclisti.
“Abbiamo raccolto – spiega la ricercatrice Chiara Zoppirolli – parametri correlati con la qualità della vita su una popolazione over 65 partecipante alla Ski-Marathon trentina da parecchi anni, confrontando atleti fondisti, sedentari, atleti maratoneti ultra 65enni, e verificando se i benefici di un allenamento costante e duraturo svolto con arti superiori ed inferiori siano maggiori di quelli derivanti da uno stesso tipo di allenamento ma svolto principalmente con gli arti inferiori”. Tra le misurazioni effettuate: prelievi ematici, analisi della pressione sanguigna, valutazione della composizione corporea, dell’elasticità delle arterie, delle strategie neuro-muscolari per il mantenimento dell’equilibrio e test per verificare i tempi di reazione. A questo sono stati abbinati questionari volti a valutare la qualità di vita dei soggetti.
Lo studio, nuovo nel panorama della letteratura scientifica in questo ambito, dimostra l’apporto benefico dello sci di fondo non solo rispetto a chi non svolge attività fisica, ma anche rispetto a chi pratica altri sport. La ricerca dimostra, infatti, che lo sci di fondo si presenta come uno sport completo che coinvolge le capacità di tutto il corpo, richiedendo una serie di competenze come resistenza, forza, coordinazione e prontezza di riflessi che hanno un forte impatto sulla salute e sul suo mantenimento.
“La ricerca – aggiunge Federico Schena, direttore del Cerism – mette in luce le peculiarità della Marcialonga, una competizione che ha segnato l’avvio delle gare di lunga durata, e si colloca pienamente tra i temi di insegnamento della nuova laurea magistrale sugli Sport della montagna avviata da ottobre a Rovereto dagli atenei di Verona e Trento di cui sono presidente. Esempio unico di un corso finalizzato a questo ambito che ha l’ambizione di seguire l’esempio e il successo della Marcialonga”,