In contemporanea in 99 atenei e centri di ricerca in 15 Paesi nel mondo si è tenuta l’undicesima edizione di UniStem Day, il viaggio nella ricerca a partire dalle cellule staminali. Venerdì 15 marzo, nell’aula magna del policlinico di Borgo Roma gli scienziati dell’università di Verona hanno dato vita al più grande evento di divulgazione scientifica dedicato agli studenti delle scuole superiori.
L’evento veronese. Nuove tecnologie nei trattamenti rigenerativi della cornea, cellule staminali, elettronica e intelligenza artificiale per la cura del cervello malato sono stati alcuni degli argomenti che gli scienziati dell’ateneo hanno presentato alla platea di 270 studenti delle scuole superiori veronesi. A coordinare gli incontri e le attività della giornata Guido Francesco Fumagalli, docente di Farmacologia, e Ilaria Decimo, ricercatrice di Farmacologia del dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica.
“La giornata – ha commentato Fumagalli – ha offerto ai giovani partecipanti un’occasione per l’apprendimento, la scoperta e il confronto nell’ambito della ricerca delle cellule staminali; ma è stata anche un’opportunità unica per conoscere esperienze relative all’essere scienziato giorno dopo giorno, per discutere sulle aspettative culturali legate alla ricerca e sui meccanismi di formazione e consolidamento della ricerca”. “La divulgazione scientifica – ha proseguito Decimo – costituisce un elemento essenziale della ricerca responsabile. Gli studenti in questo senso rappresentano un’enorme risorsa perché sono il futuro della nostra società; alcuni di loro diventeranno brillanti scienziati ma molti altri occuperanno posti e funzioni importanti nella società del futuro. Conoscere di cosa si occupa la ricerca sulle cellule staminali è un elemento fondamentale per capire cosa sia “fare ricerca”, quanto grande è il valore della ricerca e, infine, anche per poter distinguere la ricerca e le sue applicazioni dai casi di frode. La disinformazione scientifica – ha concluso Decimo – è un problema grave, spesso trascurato, e legato alla mancata comunicazione tra chi la ricerca la vive ogni giorno e chi tra i media dovrebbe comunicare i risultati e le conseguenze della ricerca scientifica. Incontri come questo sono il primo passo verso una ricerca responsabile e un’adeguata informazione scientifica”.
Il programma. Dopo i saluti di Guido Francesco Fumagalli, ha aperto i lavori Mauro Krampera, direttore della sezione di Ematologia nel dipartimento di Medicina, parlando di “Cellule staminali: certezze, problemi, favole e furbizie”, seguito da Emilio Pedrotti, ricercatore di Oftamologia del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, che è intervenuto sul tema “Non solo occhiali: occhi nuovi grazie alle staminali”. Di “Sistemi cellulari per lo studio del cancro” ha trattato Vincenzo Corbo, ricercatore di Anatomia patologica, mentre a chiudere la mattinata è stata Ilaria Decimo insieme a Gabriella Panuccio e Gemma Palazzolo, dell’Istituto italiano di tecnologia Genova, e Giulia Curia, dell’università di Modena e Reggio Emilia, presentando il progetto europeo HERMES, coordinato da Gabriella Panuccio dell’Isituto italiano di tecnologia, con l’intervento “Cellule staminali, elettronica ed intelligenza artificiale: i tre moschettieri per la cura del cervello malato”. Dai banchi al bancone, nel pomeriggio i giovani studenti si sono spostati nei laboratori di ricerca dell’ateneo: i ragazzi hanno indossato camici e guanti, usato pipette e provato, per un giorno, a mettersi nei panni di un ricercatore.
L’evento mondiale. Quest’anno per la prima volta, UniStem Day è diventato un evento mondiale accogliendo l’Australia, la Colombia e Singapore con i loro centri di ricerca. Nato nel 2009 a Milano da un’idea della professoressa e senatrice a vita Elena Cattaneo, l’evento ha consolidato con l’undicesima edizione la sua dimensione internazionale, raggiungendo il numero record di 15 paesi coinvolti, a testimonianza del crescente interesse verso la scienza e la ricerca scientifica.
I protagonisti della giornata sono stati circa 30.000 studenti, che attraverso seminari, tavole rotonde, attività di laboratorio ma anche momenti teatrali e giochi hanno potuto osservare da vicino i tanti volti del mondo della ricerca scientifica. L’evento è stato un’occasione per l’apprendimento, la scoperta, il confronto nell’ambito della ricerca scientifica a partire dalle cellule staminali. Sono state trattate esperienze collegate alla ricerca, all’essere scienziato giorno dopo giorno e ai meccanismi di formazione della conoscenza che contribuiscono al progresso tecnologico e scientifico.