Il principio di precauzione è un principio di condotta cautelativa nelle decisioni politiche ed economiche riguardanti casi di incertezza scientifica, soprattutto quando il rischio di danno è potenzialmente irreversibile. Una ricerca di recente riportata su “The Economist” e “Financial Times” ha esaminato gli effetti indesiderati derivanti dall’invocazione del principio di precauzione nella gestione di situazioni di crisi, utilizzando come caso studio l’incidente nucleare di Fukushima.
La ricerca, coordinata da Marcella Veronesi, docente di Politica economica al dipartimento di Scienze economiche diretto da Giam Pietro Cipriani, è stata condotta in collaborazione con Columbia University (Stati Uniti) e Nagoya City University (Giappone), grazie ai finanziamenti di Japan Society for the Promotion of Science, Murata Science Foundation, Shikishima Research and Cultural Foundation, e università di Verona.
“Questo studio applica metodi econometrici per l’analisi di dati longitudinali riguardanti tassi di mortalità, fattori climatici come temperatura e precipitazioni, prezzi e spese dell’energia elettrica delle maggiori città giapponesi negli anni 2007-2014” spiega Veronesi. “Dopo l’incidente nucleare di Fukushima, tutte le centrali nucleari cessarono di funzionare e l’energia nucleare fu sostituita da combustibili fossili, causando un aumento dei prezzi dell’elettricità. Questo aumento dei prezzi ha portato a una riduzione del consumo di energia, che ha causato un aumento della mortalità durante giornate molto fredde”.
“La ricerca”, prosegue Veronesi, “mostra che l’aumento della mortalità dovuto all’aumento dei prezzi dell’elettricità supera di gran lunga la mortalità legata all’incidente stesso, suggerendo che la decisione di cessare la produzione nucleare invocando il principio di precauzione ha contribuito a un numero maggiore di morti rispetto all’incidente stesso”.
“Lo studio evidenzia la necessità di una maggiore attenzione da parte dei decisori politici prima di applicare il principio di precauzione”, conclude Veronesi, “per esempio quando si tratta di decidere se adottare certe nuove tecnologie, prodotti o attività i cui rischi sono incerti ma i cui benefici potrebbero essere molto importanti”.