A seguito dell’ordinanza ministeriale per l’emergenza coronavirus dell’8 marzo tutti i musei e le aree archeologiche italiani sono stati chiusi e lo resteranno almeno fino al 3 maggio. Pur nella difficoltà di questa situazione così complessa per gli Italiani, la cultura, tuttavia, non si è fermata e nell’ambito delle campagne #iorestoacasa, #museichiusimuseiaperti e #laculturanonsiferma, il ministero per i Beni culturali e il Turismo e tanti enti pubblici e privati hanno cercato di “portare” nelle case della gente lo straordinario patrimonio di beni storico-artistici e archeologici che caratterizza la nostra nazione.
Le iniziative a distanza sono moltissime e spaziano dalla musica, al teatro, al cinema, all’arte: in quest’ultimo ambito, in particolare, vari musei, per mantenere il contatto con il pubblico, stanno proponendo in rete tour virtuali dei loro capolavori o approfondimenti sui singoli pezzi delle loro collezioni. Più difficili ovviamente sono le proposte relative alle aree archeologiche, dove la conoscenza delle testimonianze dell’antico passa attraverso l’emozione del passeggiarci in mezzo e di osservarle inserite nel loro ambiente naturale. Tuttavia, anche questi particolari musei a cielo aperto si sono organizzati per ovviare in qualche modo alla chiusura fisica, proponendo nei loro siti internet e attraverso i social aperture virtuali dei loro beni.
Fra le numerose proposte, segnalo i video del parco di Pompei (http://pompeiisites.org ), quali quello visibile su YouTube (https://youtu.be/BI-qP_VirYQ), dove il direttore Massimo Osanna presenta le novità emerse nel corso dei recenti scavi del Grande Progetto Pompei, aprendo per la prima volta al pubblico le porte delle case del Giardino e di Orione con i loro splendidi mosaici e pitture: le suggestive immagini, in parte anche riprese da drone, offrono una percezione emozionante di questo straordinario sito archeologico, che solo nel 2019 ha attratto quasi 4 milioni di visitatori.
O ancora meritano una visione i “lapilli”, brevi video di 6-7 minuti ciascuno, che permettono un viaggio virtuale nel Parco Archeologico di Ercolano, pubblicati il mercoledì di ogni settimana (https://www.facebook.com/parcoarcheologicodiercolano): guidati dal direttore del parco stesso, Francesco Sirano, possiamo ad esempio visitare la raffinatissima Casa dei Cervi e affacciarsi dai suoi balconi verso quella che era l’antica spiaggia della città e poi scendere nella spiaggia stessa e commuoverci nel vedere nei ripari delle barche gli scheletri di tanti abitanti di Ercolano che vi si erano ammassati per cercare di fuggire via mare, ma che qui trovarono la morte, investiti da un flusso piroclastico di 400° (https://youtu.be/Ck0PZPCt6cA).
Molto ricca è pure l’offerta di un altro sito archeologico meno noto, ma altrettanto emozionante, quale è Ostia antica, anche questo preservatosi in ottimo stato di conservazione, talvolta anche nei secondi piani degli alzati dei suoi edifici: dal sito web del parco https://www.ostiaantica.beniculturali.it si può accedere a recenti conferenze sul ruolo mercantile della città o sui suoi affreschi oppure si può visitare con la direttrice Mariarosaria Barbera un edificio adibito a magazzino di merci anche di lusso (gli horrea Epagathiana), interessato da un recente progetto di valorizzazione (https://vimeo.com/398553538).
Infine, segnalo la vivace attività digitale svolta dal Parco del Colosseo, che attraverso il suo sito web (https://parcocolosseo.it/) e i social @parcocolosseo propone una ricca serie di video che consentono di “visitare” alcuni edifici di grande interesse del Palatino (come il criptoportico di Nerone, “ricostruito” grazie all’uso delle moderne tecnologie, o l’arco di Tito, che si può vedere nelle prospettive ravvicinate del cantiere del suo restauro) oppure la domus Aurea, la monumentale casa che Nerone si fece costruire nel cuore della città e che ebbe un ruolo fondamentale con i suoi affreschi nell’ispirazione delle pitture rinascimentali.
Da ultimo segnalo che in rete si possono avere notizie anche di scavi che vedono coinvolto direttamente il dipartimento di Culture e civiltà del nostro ateneo: per le indagini condotte a Piuro, un vivace borgo mercantile della provincia di Sondrio, rimasto “cristallizzato” da una frana che lo travolse nel 1618, è possibile “partecipare” a un convegno sui recenti risultati delle indagini che si è tenuto nell’ottobre scorso (https://youtu.be/SaHR1ntxRYQ); sulle ricerche ad Aquileia si può avere notizia nell’ambito delle “pillole video” proposte della Fondazione Aquileia, che in questo periodo ha voluto offrire al pubblico la possibilità di “visitare”, pur da casa, il ricchissimo patrimonio archeologico della città, importante e cosmopolita centro commerciale e culturale dell’Italia romana (https://www.fondazioneaquileia.it/en ). In effetti, uno di questi video è dedicato agli scavi condotti dal dipartimento veronese nell’area dei mercati e delle mura tardoantichi, dove stanno emergendo dati di assoluta novità (https://youtu.be/uzXRQJNNpmY). Per ora, se volete, guardate questi video, poi, alla ripresa delle attività, venite a trovarci: Piuro e Aquileia meritano il viaggio!
– Patrizia Basso, docente di Archeologia e storia dell’arte greca e romana nel dipartimento di Culture e civiltà