L’insorgenza e la diffusione del SARS-CoV-2 dimostrano in modo chiaro con quanta rapidità un’epidemia virale possa progredire all’interno di una popolazione globale altamente interconnessa e suscettibile alle infezioni. Ma la pandemia da Covid-19 rappresenta anche una sfida importante per la comunità europea scientifica e per la ricerca medica, che ora si trova a dover proporre nel tempo più breve possibile soluzioni terapeutiche e preventive, come i vaccini.
Dall’Unione europea arrivano ora 15,7 milioni di euro come finanziamento, all’interno del programma Horizon 2020, per il progetto internazionale EU-RESPONSE, coordinato da Yazdan Yazdanpanah dell’Inserm, l’Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica, che vede l’ateneo di Verona tra i protagonisti.
Si tratta di un progetto quinquennale, internazionale e multidisciplinare, che ha l’obiettivo di progettare e gestire un nuovo studio clinico adattivo per la sperimentazione a livello europeo nell’ambito del Covid-19 e delle malattie infettive emergenti, raggruppando e convergendo diversi studi già avviati su come contrastare il Covid-19. Lo scopo, inoltre, anche a lungo termine, è di creare un network permanente tra i vari enti di ricerca con un approccio di ricerca europea preparato, coordinato, multisettoriale e interdisciplinare.
EU-RESPONSE – che sta per Rete europea di ricerca e preparazione alle pandemie e alle malattie infettive emergenti – consentirà l’espansione a livello europeo di DisCoVeRy, uno studio clinico di fase III, progettato per valutare la sicurezza e l’efficacia dei medicinali in pazienti adulti ospedalizzati con diagnosi di Covid-19. Avviato originariamente in Francia come studio aggiuntivo nell’ambito del progetto Solidarity dell’Oms, che ha come capofila italiano le Malattie Infettive dell’università di Verona, DisCoVeRy potrà espandersi ulteriormente in molti altri Paesi europei grazie al progetto EU-RESPONSE.
EU-RESPONSE consentirà anche la costruzione di EU-SolidAct – un nuovo platform trial europeo e multinazionale – sulla base delle iniziative, delle esperienze e delle competenze esistenti. EU-SolidAct avrà una struttura flessibile e consisterà in un network di sperimentazione modulare che permetterà alla maggior parte degli ospedali europei di partecipare a seconda delle loro esigenze. EU-SolidAct avrà l’obiettivo di eseguire studi di riposizionamento dei farmaci, valutando le strategie di combinazione così come l’efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci per la cura del Covid-19 nella fase di sviluppo clinico.
Il progetto EU-RESPONSE è stato lanciato ufficialmente il primo luglio 2020. Il consorzio del progetto, coordinato da Inserm in qualità di sponsor multinazionale, comprende 20 partner accademici (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ungheria), insieme ad Ecrin e alle sue rappresentanze nazionali nei Paesi partecipanti. Unico partner italiano le Malattie infettive dell’università di Verona, coordinatore la professoressa Evelina Tacconelli.
Unendo le forze in Europa e con i partner internazionali si contribuirà alla capacità di sperimentazione clinica globale per soddisfare urgentemente le aspettative della società e degli sviluppatori di farmaci e per combattere la pandemia da Covid-19. Il progetto, inoltre, contribuirà a sostenere la cooperazione internazionale in Europa e avrà un impatto importante sul controllo delle epidemie.