Il 15 ottobre si è svolto l’incontro “L’economia italiana e veronese prima del Coronavirus. Sintomi di una malattia che viene da lontano”, primo appuntamento del ciclo di videoconferenze “L’economia veneta nell’epoca del Coronavirus. Una pandemia che viene da lontano?”, serie di appuntamenti in programma fino al 17 dicembre, organizzati dal dipartimento di Scienze economiche e rivolti a studentesse, studenti e alla cittadinanza. Gli incontri sono pensati per la diffusione di una maggior informazione riguardo l’economia italiana e in particolare uno sguardo d’interesse al contesto veneto.
Sergio Noto, docente di Storia economia e promotore dell’iniziativa, ha moderato la videoconferenza e introdotto gli interventi degli esperti sottolineando come sia fondamentale un chiarimento sulla situazione in corso. È necessario operare un discrimine tra le conseguenze dirette portate dal Covid-19 e capire, invece, quali difficoltà strutturali siano presenti da molto tempo nel nostro Paese. “Se un bar o un ristorante chiudono ad esempio – ha spiegato Noto- se le strutture sanitarie non rispondono efficacemente, se le istituzioni, le banche non reagiscono in maniera collaborativa e costruttiva rispetto ai problemi della crisi; se i luoghi d’arte o di spettacolo non aprono: non è detto che sia colpa solo del Covid -19. Anzi purtroppo il più delle volte la colpa è nostra, essa viene da lontano, viene da una serie di problemi che sono venuti solo a galla con il Covid. E che per risolvere dovremmo conoscere e distinguere, tra ordinari e straordinari”.
Giovanni Federico, docente di Storia economica alla New York university di Abu Dhabi, ha presentato una ricostruzione storica ripercorrendo gli anni del Dopoguerra fino ai tempi recenti. In un mondo sempre più globalizzato, ad essere molto sentita è la concorrenza cinese. Secondo Federico due grandi problematiche affliggono lo Stivale: inefficienza e debito pubblico.
È seguito l’intervento di Maurizio Battista, vicecaporedattore del quotidiano L’Arena, che per evidenziare le problematiche del contesto veronese è partito con una panoramica di numeri su Verona, che rimane una delle province più ricche d’Italia, ma che ha la necessità di fare squadra e di realizzare tanti progetti che sono ancora rimati incompiuti. «Il Covid-19 può diventare un’opportunità per ripartire se si riesce a fare un patto in cui la città veda in campo le forze migliori » ha così concluso Battista.
I prossimi appuntamenti. Le videoconferenze proseguono mercoledì 21 ottobre con “Comunicazione e informazione statistica nell’epoca della COVID-19” e giovedì 22 ottobre con l’incontro dal titolo “La Fiera di Verona. Una crescita doverosa tra pubblico e privato”. Per maggiori informazioni e programma dettagliato, consultare la locandina.