Una forte sinergia tra l’ateneo e la Fondazione Cariverona ha segnato il 2020 rimarcando il ruolo chiave dell’università nello sviluppo economico, tecnologico e culturale di Verona. Obiettivo condiviso sostenere la qualità dell’alta formazione e del percorso professionale delle giovani generazioni, per agevolarne l’inserimento nel mondo del lavoro e apportare innovazione sul territorio.
A questo obiettivo risponde la nascita di due nuovi percorsi di laurea triennali, che saranno attivi già nei prossimi due anni accademici. Uno nell’ambito della bioingegneria “Bioingegneria dei Sistemi Medicali per la Persona” (Classe L-8), e l’altro, a orientamento professionale, nella classe L-P02, “Operatore esperto nell’area alimentare. Si tratta di settori fortemente innovativi, con grandi potenzialità di sviluppo e un significativo impatto a medio termine nel contesto territoriale. Il sostegno di Cariverona è rivolto in particolare a dieci giovani leve della ricerca, ricercatrici e ricercatori qualificate e qualificati in settori innovativi, che potranno mettere le proprie competenze e conoscenze a disposizione dei futuri corsi di laurea. L’obiettivo strategico della “Valorizzazione del capitale umano e promozione di opportunità in favore dei giovani” vede un investimento di 1.500.000 euro per le giovani menti. Sempre ai giovani sono dedicati i nuovi percorsi formativi che sapranno attrarre studentesse e studenti cui offrire opportunità di formazione di alto livello in ambito scientifico-ingegneristico e professionale, con una significativa impronta multidisciplinare. Le nuove proposte didattiche, inoltre, garantiranno ai futuri laureati un alto tasso di occupazione, in ambiti coerenti con la propria formazione.
Per sostenere progetti innovativi di ricerca finalizzati al miglioramento di processi, prodotti o servizi del sistema economico e produttivo è nato il bando Ricerca e sviluppo. Grazie al supporto della Fondazione sono stati finanziati, per un totale di 335 mila euro, quattro progetti di ricerca dell’università di Verona. Tra questi, il progetto Opera 4.0, proposto dal dipartimento di Informatica, in collaborazione con EB Neuro, Edalab e Humatics, dedicato all’ “Osservazione dei processi lavorativi, con garanzie oggettive di tutela della Privacy, per la prevenzione di Errori e situazioni di Rischio in maniera Automatica ai tempi di Industria 4.0”; il progetto per la “Tracciabilità digitale di filiera – Creare relazioni aziendali collaborative per lo sviluppo sostenibile del territorio” del dipartimento di Economia aziendale, in collaborazione con le aziende Brun Gelmino e Feelera; il progetto per lo “Sviluppo di nanoemulsioni di origine naturale ad azione antibatterica per la protezione delle colture: dal laboratorio al campo” proposto dal dipartimento di Biotecnologie, in collaborazione con Agrea, Bactory e Nanomnia; e, infine, il progetto per lo studio del biomateriale innovativo Geistlich Bio-Oss Collagen e Bio-Oss® Granulare per la rigenerazione ossea in odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale del dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili. Nel complesso, i progetti sostenuti vedono il coinvolgimento attivo in qualità di capofila o come partner di Centri di ricerca e di 26 realtà imprenditoriali con l’obiettivo di rafforzare ed amplificare la capacità del sistema di sostenere il dialogo fra il mondo della ricerca e il mondo delle imprese, valorizzando il talento e creando opportunità pe le giovani generazioni.
E a chiudere un anno di sinergia tra le due istituzioni è il sostegno al progetto di ricerca del dipartimento di Culture e civiltà “In Veronensium mensa. Food and Wine in ancient Verona”. Dopo una lunga battuta di arresto dovuta alle restrizioni legate all’emergenza sanitaria, archeologi, storici antichi, medievisti e biotecnologi dell’ateneo coinvolti nel progetto innovativo e interdisciplinare, potranno riprendere a lavorare alla loro ricerca alla scoperta delle radici storiche della produzione e del consumo di cibo e vino a Verona anche grazie al sostegno della Fondazione.