Quasi 1600 ragazze e ragazzi di Verona e provincia hanno partecipato all’Univax Day, la giornata dedicata alla formazione sul tema dei vaccini promossa dalla Società italiana di immunologia, immunologia clinica e allergologia (SIICA) e alla quale ha aderito anche quest’anno l’ateneo di Verona. L’evento, svoltosi il 17 marzo in videoconferenza, è stato pensato per gli studenti e le studentesse del quarto e del quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di educare all’importanza dei vaccini nella tutela della salute personale e pubblica. Una responsabilità fondamentale per l’università che si propone anche di equipaggiare la città e la comunità di un valido dibattito scientifico su un tema in questo momento così importante e delicato.
La scienza si rivela fallibile solo se è in grado di suscitare delle domande. E i ragazzi e le ragazze che vi hanno partecipato ne avevano tante. Un’iniziativa che, pensata su scala nazionale, è riuscita a raccogliere attorno a sé la fetta giovane della comunità grazie all’impegno di diversi atenei italiani. Per Verona il successo dell’edizione di quest’anno è stato possibile grazie a Flavia Bazzoni e Marco A. Cassatella, docenti di Patologia generale dell’università e il ruolo della Rete “Scuola e Territorio: Educare insieme”, insieme a tutti i docenti degli istituti coinvolti.
“Il lavoro svolto per organizzare questo evento è stato pienamente ripagato dal grande riscontro che questo ha avuto nelle scuole – spiegano Bazzoni e Cassatella -. Soddisfazione quindi non solo per il numero di studenti partecipanti, ma soprattutto per il grande interesse e partecipazione diretta di questi. Il “question time” è stato il momento degli studenti, i quali sono intervenuti numerosi e con domande interessanti, appropriate e grande qualità. Oltre all’obbiettivo culturale che SIICA, Ateneo di Verona e Rete Scuola e Territorio si prefiggono, non c’è dubbio che in questa occasione si sia raggiunto anche l’obbiettivo, non meno importante, di Educare Insieme”.
Il primo intervento, dal titolo “La risposta immune: un’arma a doppio taglio”, del direttore della Sezione di Immunologia di Verona, Vincenzo Bronte, ha voluto chiarire la differenza tra immunità innata e acquisita e le qualità di specificità e memoria di quest’ultima nel ricordare patogeni o vaccini da parte del nostro sistema immunitario così da fornire agli studenti e alle studentesse le nozioni propedeutiche alla comprensione del secondo contributo della giornata, quello di Antonella Viola, del dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Padova, dal titolo “I vaccini, una sfida che dura nel tempo”. Obbiettivo è stato ricostruire archeologicamente una narrativa storica e scientifica del fenomeno ‘vaccino’ così da validarne la chiamata al senso comune di responsabilità sociale al quale è oggi chiamato il giovane uditorio.
Chiuso questo primo momento ‘veronese’, le porte dell’ateneo si sono aperte agli interventi di ospiti prestigiosi tra cui Rino Rappuoli, Alberto Mantovani, Luigi Notarangelo, Rita Carsetti, Guido Alpa, Antonella Viola, Giovanni Rezza, Guido Silvestri, che insieme hanno tessuto il discorso dell’immunità solidale appellandosi alle disposizioni del diritto costituzionale, all’evidenza del dato di scienza e alla valenza tutta politica di un pensiero della cura.