Rendere la didattica online più interessante e partecipata da studentesse e studenti e allinearla, al contempo, alle necessità del mondo del lavoro. Da questi due input, in tempi di pandemia, è nata la volontà di sperimentare in ateneo un modello di didattica definita attiva. Si tratta di una modalità innovativa ispirata al Team Based Learning, un modello di classe inversa basato sulla soluzione di problemi tramite lavoro di gruppo. La lezione non è più il momento del trasferimento di nozioni che vengono acquisite prima tramite materiale messo a disposizione. Il tempo della lezione è quindi dedicato all’accertamento delle conoscenze e alla loro applicazione per la soluzione di problemi tramite lavoro di gruppo. A proporla in ateneo è stato Giuseppe Borzellino, docente del dipartimento di Chirurgia nel suo corso elettivo in “Metodologia della ricerca clinica e lettura critica di un articolo scientifico”.
La sperimentazione del progetto pilota è frutto di un lavoro di equipe coordinato da Borzellino a cui hanno collaborato Roberta Silva e Alessia Bevilacqua coordinate da Luigina Mortari, direttrice del Talc, Teaching and learning center di ateneo e Silvano Pasquali e Olga Forlani del gruppo di lavoro Tecnologie innovative per la didattica, Tid, della direzione Sistemi informativi e tecnologie.
La progettazione dell’esperimento sul piano metodologico è stata realizzata in collaborazione con il team del TaLC che ne ha poi seguito tutto il percorso. Roberta Silva e Alessia Bevilacqua hanno infatti assistito a tutte le lezioni con spirito di guida e osservazione e hanno raccolto dati e informazioni per la stesura di un articolo attualmente in attesa di pubblicazione.
“Dopo una serie di incontri dedicati alle simulazioni di erogazione di una lezione in modalità innovativa avvalendosi dei disponibili e noti strumenti tecnologici di Ateneo, affiancati a momenti di confronto diretto e discussione con Borzellino – hanno spiegato Pasquali e Forlani – la sperimentazione della metodologia innovativa proposta ha trovato un’adeguata ed efficace applicabilità. La fattibilità si è potuta concretizzare grazie all’avanzato ecosistema tecnologico della didattica messo a punto dal nostro team che si è rivelato potente e flessibile nel fornire soluzioni tecniche efficaci e conformi alle esigenze del modello didattico sperimentato e più in generale a sostegno delle più innovative metodologie didattiche”.
“Il ritorno da parte di studentesse e studenti – ha spiegato Borzellino – è stato più che positivo sia per l’entusiasmo con il quale hanno partecipato sia per i risultati in termini di apprendimento. Il progetto e i suoi esiti sono stati documentati in un report che conferma i vantaggi di quest’approccio già presente in letteratura: una maggior partecipazione degli studenti che diventano più responsabili del loro apprendimento e il passaggio a un livello superiore di insegnamento rispetto alla didattica frontale classica, un approccio basato sulla capacità di lavorare in equipe e di risolvere problemi attraverso gli esercizi applicativi. Oltre a favorire una maggiore memorizzazione a lungo termine, è proprio quello che verrà loro chiesto non appena si affacceranno al mondo del lavoro”.
Dati i risultati in termine di fattibilità ed efficacia preliminare, il prossimo obiettivo del team di lavoro è quello di allargare l’esperimento e preparare per il prossimo anno accademico la partecipazione di alcuni docenti di discipline mediche, chirurgiche e delle professioni sanitarie che saranno inseriti in un gruppo di lavoro con i componenti del Talc e del team Tid.
Il progetto è stato presentato da Giuseppe Borzellino in questo video realizzato per i lettori e le lettrici di Univrmagazine.