Promuovere l’agricoltura in generale, ed i suoli agrari in particolare, come strumento per mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare. È questo l’obiettivo dell’iniziativa internazionale “4per1000” (4p1000) cui ha aderito dallo scorso 23 marzo il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona.
Tale iniziativa, lanciata nel dicembre 2015 durante la conferenza di Parigi sul clima (COP21), consiste nel riunire diversi stakeholders, sia pubblici che privati come governi, amministrazioni locali e regionali, società, infrastrutture di ricerca ed organizzazioni non governative, sotto il Programma d’Azione Parigi-Lima.
Ma com’è possibile raggiungere questo duplice obiettivo? “Semplicemente adottando ed implementando, a livello globale, alcune pratiche di gestione sostenibili che mirano ad incrementare lo stock di carbonio organico nei suoli agrari – risponde Claudio Zaccone, professore di chimica agraria e promotore dell’ingresso nella partnership di Verona – Forse non tutti sanno che, dopo gli oceani, il suolo costituisce il maggior serbatoio terrestre di carbonio. Di conseguenza, aumentare lo stock di carbonio nel suolo potrebbe contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico riducendo le emissioni di gas serra in atmosfera e rappresentando una tecnologia ad emissioni negative e a basso costo. Tra gli altri vantaggi si può aumentare la capacità dei suoli di trattenere acqua e ridurre la perdita di suolo per erosione. Non da ultimo il contributo per la sicurezza alimentare ed il ripristino dei suoli degradati, migliorandone la fertilità e garantendo la stabilità nelle rese colturali.
Al tempo stesso, però, il sequestro del carbonio nel suolo presenta, oltre a delle barriere di tipo tecnologico, anche barriere di tipo politico e socio-economico per i conseguenti costi, mancanza di incentivi e cambiamenti dello stile di vita. “L’ambizione dell’iniziativa 4p1000 – continua Zaccone – è quella di incoraggiare gli stakeholders ad una transizione verso un’agricoltura produttiva e resiliente, basata però su una gestione appropriata dei suoli, in grado di creare nuovi posti di lavoro e generare reddito, assicurando al tempo stesso uno sviluppo sostenibile. Attenzione però! Il sequestro di carbonio nel suolo è solo uno degli strumenti per mitigare il cambiamento climatico e contribuire alla neutralità climatica auspicata dal Green Deal Europeo, per cui deve essere necessariamente accompagnato da misure di contenimento delle emissioni”.