Il premio Lombrico d’Oro è nato nel 2016, quando un gruppetto di ambientalisti veronesi ha iniziato ad occuparsi attivamente della questione dei pesticidi in agricoltura, in particolare del glifosato, il diserbante più usato al mondo e sospettato di essere un cancerogeno e di cui il Ministero della Salute, in data 9 agosto 2016, aveva decretato “la revoca dell’impiego nelle aree frequentate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili”.
L’idea è stata quella di cercare le esperienze pubbliche più avanzate in Italia, quelle impegnate nella salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, premiando i sindaci in qualità di massimi responsabili della salute pubblica di quelle comunità. Si è deciso di assumere come simbolo di questo premio il lombrico, un verme utile, apprezzato e molto conosciuto, simbolo della fertilità di Madre Terra. La premiazione della sesta edizione si terrà sabato 11 settembre, alle 9, nell’aula T2 del Polo Zanotto.
Attorno a questa iniziativa si sono raggruppate 27 associazioni ambientaliste veronesi che hanno dato vita al Coordinamento Lombrico d’Oro. Nelle prime edizioni del premio grande attenzione è stata posta, anche attraverso dimostrazioni pratiche, sulle tecnologie più avanzate ed eco-compatibili in grado di sostituire il glifosato per il diserbo nelle aree pubbliche, con l’utilizzo di sistemi meccanici del vapore, del calore. Sia la parte pratica che la parte di convegno sono sempre state pensate e rivolte ai sindaci e agli uffici tecnici della provincia di Verona allo scopo di proporre alternative valide e praticabili anche nei comuni più piccoli.
A mano a mano che la necessità di ridurre ed eliminare il glifosato ha cominciato a prendere piede e ad entrare nelle coscienze delle persone, automaticamente il Premio Lombrico d’Oro ha allargato il raggio d’azione cercando e premiando iniziative ambientali dei Comuni rivolte anche ad altri aspetti del binomio ambiente/salute: la lotta biologica alle zanzare, la valorizzazione dei piccoli produttori biologici, il riciclo virtuoso di tutti i rifiuti, la conservazione e valorizzazione di prodotti e di metodiche tradizionali di coltivazione. Ci si è resi conto che in Italia esistono realtà molto avanzate in grado di salvaguardare l’ambiente, la salute e la produttività creando sinergie e benessere tra le persone di una Comunità.
In cinque anni sono stati premiati 15 sindaci sparsi per tutta Italia. Il premio è una libera interpretazione del lombrico ideato e realizzato dallo scultore veronese Gabriele Gottoli.
La cerimonia di consegna dei premi, che fino al 2019 si svolgeva in Valpolicella, dapprima presso l’Istituto Agrario “Stefano Bentegodi” di San Floriano e poi presso il Comune di Cavaion Veronese, dal 2020 è ospitata dall’Università di Verona, grazie alla collaborazione nata tra il Coordinamento Lombrico d’Oro e il Gruppo Radici dei Diritti dell’Ateneo veronese. A fianco dell’evento ci sono sempre state importanti Istituzioni cittadine fra le quali il Comune di Cavaion Veronese e il Collegio dei Periti Agrari.
Quest’anno la consegna dei premi ai sindaci, che avverrà per mano della sindaca di Cavaion Veronese Sabrina Tramonte, sarà precedute dai saluti della prorettrice dell’Università Donata Gottardi, di Elia Sandrini a nome del Collegio dei Periti Agrari, di Lelia Melotti a nome del Coordinamento Lombrico d’Oro e di Chiara Stella a nome del gruppo Radici dei Diritti, e dagli interventi di due relatori di eccezione: Matteo Nicolini professore dell’Università di Verona che parlerà di “Acqua, terra e cibo: ricostruire da basso equi rapporti sociali” e Salvatore Ceccarelli, già professore dell’Università di Perugia, che affronterà il tema “Il diritto del seme in agricoltura come contrasto ai cambiamenti climatici”. Seguirà la discussione con gli interventi programmati di rappresentanti dell’Istituto Tecnico Agrario, del Biodistretto Valpolicella e Dintorni e della Rete S.O.S. – Scuole Orientate alla Sostenibilità.
Al professor Ceccarelli sarà consegnato un premio speciale dal dottor Massimo Valsecchi segretario dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona ed un riconoscimento da parte dell’Università di Verona.
I sindaci che verranno premiati quest’anno sono:
– il sindaco Ottaviano Rube di Costa Vescovado in provincia di Alessandria, coltivatore biologico già dal 1977 che come sindaco ha dato impulso al recupero di colture antiche e che ha favorito il ripopolamento del suo territorio offrendo iniziative economiche legate allo sviluppo agricolo ed ecologico del territorio.
– il sindaco Giuseppe Paolini di Isola del Piano della provincia di Pesaro-Urbino che ha partecipato nel 1977 alla fondazione della Cooperativa Alce Nero, insieme a Gino Girolimoni, precursore dell’agricoltura biologica, in una zona che si stava allora spopolando. Ora il 70% del territorio è coltivato biologicamente, la pasta che si produce qui è stata la prima pasta integrale prodotta al mondo e ora si vende in tutto il pianeta. Il territorio si è ripopolato ed è ritornato lo stesso numero di persone presenti prima dell’esodo. Durante la sua amministrazione Isola del Piano ha ricevuto la Bandiera Verde per l’Agricoltura.
– Il sindaco Marco Guzzonato di Marano Vicentino, provincia di Vicenza, che dedica attenzione alla riduzione del consumo di suolo, alla tutela della falda acquifera, alla promozione di acquisti alimentari a filiera corta. È partner, con il vicino comune di Santorso, del progetto Life Beware finalizzato ad un corretto uso dell’acqua in agricoltura e alla prevenzione delle alluvioni. Particolarmente interessante è il sostegno da parte del sindaco Guzzonato, in continuità con l’amministrazione precedente, al recupero del Mais Marano, una varietà di mais selezionata all’inizio del Novecento nella zona di Marano Vicentino dall’agronomo Antonio Fioretti.
Per accedere all’evento sarà necessario avere con sé un Green Pass in corso di validità, come previsto dalla normativa.