Giovedì 30 settembre il professor Oliviero Olivieri ha salutato studentesse e studenti, concludendo la sua attività didattica, con una lectio dal titolo “Apolipoproteina CIII: viaggio alla scoperta di una pericolosa duplicità”. L’ultima lezione di Olivieri, che dall’1 ottobre sarà in pensione, è stata introdotta dai professori Roberto Corrocher e Domenico Girelli e il Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini, ha consegnato al professor Oliveri la medaglia di ateneo.
“Laureatosi presso l’Università degli Studi di Padova, fin dai suoi primi anni accademici ha contribuito alla crescita della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi Verona, all’epoca agli albori, ottenendo l’incarico di docente di Medicina Interna nel 1985 come allievo della Scuola di Clinica Medica del Prof. Giorgio De Sandre e successivamente di Patologia Medica del Prof. Roberto Corrocher. Ha quindi trascorso un periodo di studi a Parigi tra il 1988-89, come Visiting Scientist presso l’INSERM-CNRS di Ematologia e Genetica Molecolare, di Créteil. Nel 2005 ha conseguito la cattedra come professore Ordinario di Medicina Interna con incarico di docenza presso la Scuola di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria dell’Università di Verona.
Mentore illuminato di generazioni di studenti, ha saputo costantemente motivare ed ispirare alla professione di medico e ricercatore, spronando i suoi allievi alla curiosità e all’applicazione del metodo scientifico come risposta ai problemi posti dalla clinica, con una speciale dedizione alla ricerca traslazionale.
La sua profonda competenza clinica si esprime nell’impareggiabile insegnamento al letto del malato ove si poneva sempre con grande umanità delicatezza ed empatia nei confronti di quest’ultimo e delle sue sofferenze, meticoloso nell’ascolto dell’anamnesi e nell’esame obiettivo, sereno nella discussione e sempre attento a cogliere il problema cardinale per proporre soluzioni diagnostiche e terapeutiche, guidate dal metodo clinico e fondate sulla sua profonda cultura medica. Parallelamente alla notevole competenza clinica, ha sempre prestato speciale attenzione alla formazione dei giovani afferiti di anno in anno alla Sua Scuola con speciale dedizione nell’insegnamento della Medicina Interna, sia in lezioni magistrali, sia durante la visita medica al letto del malato, per lui luogo privilegiato di apprendimento.
Ha ricoperto importanti incarichi presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università̀ di Verona: coordinatore responsabile del Corso di Dottorato in Proteomica Clinica, fondatore e primo Direttore delle Scuola di Specializzazione in Medicina d’Emergenza ed Urgenza, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna. Per 6 anni, dal 2015 ad oggi è stato Direttore del Dipartimento di Medicina.
Dal 2009, è Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna B ad Indirizzo Immunoematologico ed Emocoagulativo del Policlinico G.B. Rossi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Integrata Verona.
Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche su riviste ad elevato impatto scientifico a livello internazionale, tra cui New England Journal of Medicine, Lancet, Nature, Nature Genetics. Tra i suoi principali interessi di ricerca vi sono i determinanti genetici ed acquisiti del rischio cardiovascolare essendo tra i fondatori del “Verona Heart Study”, uno studio cross-sectional e prospettico di popolazione, tuttora in corso, volto a determinare le basi genetiche ed acquisite dell’arteriosclerosi coronarica e dell’infarto miocardico. Si è ugualmente dedicato allo studio dell’ipertensione arteriosa con un particolare interesse per svelare possibili cause patogenetiche di questa malattia dedicandosi in particolare allo studio dell’ipertensione secondaria ad iperaldosteronsimo primitivo. È stato l’ideatore del Bussolengo Study, in collaborazione con Colleghi di Medicina generale sul territorio per poter raggiungere con approcci diagnostici e terapie efficaci il maggior numero di persone affette da questa patologia comune.
Ha dato inoltre un vigoroso impulso alla ricerca scientifica nell’ambito dell’identificazione di fattori di rischio per trombosi venosa profonda ed embolia polmonare iniziando questo percorso scientifico, attualmente riconosciuto come settore di eccellenza della sezione di Medicina Interna fino ad oggi da lui diretta, dedicandosi anche in prima persona alla messa a punto di metodiche di biologia molecolare per la determinazione di fattori trombofilici genetici. Negli ultimi anni, nell’intersecarsi dei temi della ricerca sui fattori di rischio di trombosi venosa profonda e trombosi arteriosa, si è dedicato allo studio delle dislipidemie, identificando il ruolo dell’Apolipoproteina CIII, come promettente fattore patogenetico nonché promettente marcatore di rischio sia per la trombosi venosa che arteriosa.
Sempre aggiornato ed attento alla ricerca applicata alla clinica, ha contribuito significativamente negli ultimi tempi anche allo studio della malattia COVID-19 con importanti contributi scientifici di impatto internazionale.
Grande maestro di Medicina ha guidato con profonda onestà intellettuale e professionale i Suoi molti allievi nell’insegnamento del senso di responsabilità, della dedizione ai malati e alla ricerca scientifica medica che deve sempre preservare con chiarezza la finalità di cura del malato nella sua interezza”.
Gli allievi del Prof. Oliviero Olivieri