Si è aperta giovedì 18 novembre la terza edizione del Festival del Futuro, di cui l’università di Verona è partner scientifico. Per l’occasione Roberto Giacobazzi, docente di Informatica e pro-rettore d’ateneo, ha dialogato con Alberto Mantovani, Sergio Abrignani e Mario Nava nella conferenza “Dopo la pandemia: come affronteremo le future crisi globali”, organizzata dall’ateneo in collaborazione con Humanitas.
Roberto Giacobazzi, chairman della tavola rotonda dedicata al post-pandemia, ha introdotto il tema dei vaccini esprimendone la portata rivoluzionaria e lasciando così la parola al primo ospite, Alberto Mantovani, direttore scientifico Irccs Istituto Clinico Humanitas e professore emerito Humanitas University. “I vaccini che usiamo contro il Covid-19 escono da 20 anni di ricerca contro il cancro – ha detto il direttore, sottolineando l’importanza fondamentale della ricerca di base – e in questa l’Italia riesce a fare miracoli, infatti il nostro Paese è stato valutato, pre-pandemia, 2° posto al mondo nella ricerca oncologica. Noi italiani abbiamo cuore, cervello e, secondo i dati dell’European Research Council, giovani in grado di raggiungere i livelli più alti – ha aggiunto Mantovani – va, però, riformato il sistema dei finanziamenti”. Essenziali dunque, per affrontare questa e le future crisi globali, la collaborazione fra pubblico e privato, il Servizio sanitario nazionale, la tecnologia e l’unione delle società immunologiche.
Al tema della collaborazione si è collegato Sergio Abrignani, immunologo e docente di Patologia all’università degli studi di Milano, elencando tre punti fondamentali suggeritici dalla pandemia. “Per prima cosa, la supremazia dell’Occidente sulla Cina in ambito di tecnologie più innovative e efficacia vaccinale: il gruppo trainato da Usa, Gran Bretagna e Germania ha realizzato vaccini basati su Rna e vettori virali efficaci fino al 90-95% che oggi gli altri ci stanno copiando. Merito della ricerca di base ma anche degli investimenti, delle start up, della flessibilità e della filantropia oltre alla capacità di lavorare insieme. Prima del Covid-19, inoltre, aleggiava la convinzione che le malattie infettive che hanno marcato la storia dell’uomo non si verificassero più, questa impreparazione e la conseguente fragilità stanno ridisegnando la storia del mondo. Se fino a gennaio 2020 sono stati vendute 5 miliardi di dosi di vaccino per tutte le possibili malattie, tra ottobre 2020 e settembre 2021 in tre aziende ne sono state prodotte 5 miliardi per una sola malattia”. Abrignani ha infine aggiunto: “Presto supereremo anche i problemi di distribuzione nei Paesi in via di sviluppo e ridisegneremo il mondo produttivo grazie alla resilienza”.
In conclusione Giacobazzi ha presentato Mario Nava, direttore generale per il Sostegno alle riforme strutturali della Commissione europea, che in collegamento da Bruxelles ha evidenziato l’urgenza di ridisegnare il sistema organizzativo. “Questa pandemia era prevista, prima o poi, ma ci ha colti impreparati. L’Europa – ha ricordato Nava – ha messo a disposizione soldi, obbligazioni, regolamenti per raggiungere gli obiettivi vaccinali grazie a un framework agreement per l’acquisto dei vaccini ed è oggi il più grande esportatore al mondo di vaccini efficaci”. Al termine dell’intervento ha lanciato un invito di speranza: “Per il futuro abbiamo grandi prospettive di ripresa”.
Sempre nella giornata del 18 novembre, è stato ospite del Festival Franco Fummi, docente di Informatica in ateneo, che ha partecipato alla sessione serale Future Arena, insieme a Michele Bauli, presidente Fondazione Speedhub, Denis Faccioli, presidente Rir, rete innovativa regionale Tech4Life e Massimo Pasquali, responsabile coordinamento aziende di Banco Bpm.
Il legame con l’ateneo è fondamentale nell’ottica del Festival del futuro, “perché saranno i giovani a plasmare il domani ed è compito nostro, dell’ateneo, fornire chiavi di lettura e strumenti”, ha ricordato Roberto Giacobazzi, sottolineando che “il futuro non è solo tecnica ma anche capacità di interpretare i fenomeni in modo trasversale e interdisciplinare”.
Il Festival del Futuro, promosso da Gruppo Editoriale Athesis, Harvard Business Review Italia ed Eccellenze d’Impresa, continua con gli appuntamenti di venerdì 19 e sabato 20 novembre, in presenza e in streaming su 16 piattaforme online.