“Da decenni si attendeva un riconoscimento giuridico formale del profilo professionale dell’educatore socio pedagogico e del pedagogista, un riconoscimento che è stato un’odissea e che è stato reso possibile grazie al grande contributo della presenza in Parlamento della senatrice Iori che, dal 2014, con la proposta di legge sulla definizione di questi profili professionali, ha iniziato la sua battaglia accompagnata e sostenuta dai colleghi della Siped, della CUNSF e delle associazioni professionali”. Così Paola Dusi, presidente del collegio didattico di Scienze pedagogiche nel dipartimento di Scienze umane di ateneo, in veste di moderatrice, ha aperto l’incontro organizzato dal dipartimento di Scienze umane “Educatori e pedagogisti nelle scuole polo per lo sviluppo della comunità”, tenutosi lunedì 22 novembre, che ha ospitato, fra gli altri, la senatrice Vanna Iori, già docente di Pedagogia all’università Cattolica di Milano, promotrice della proposta di legge 2313 sul tema delle scuole polo per la comunità educante.
Un convegno che ha sollevato numerosi spunti di riflessione in un momento storico in cui l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto emergere nel tessuto sociale, nei servizi e nel sistema scolastico vecchie e nuove fragilità educative rivelando la necessità imprescindibile di interventi concreti a sostegno di studenti, famiglie e docenti.
Sul tema, insieme alla senatrice Iori, si sono confrontati gli esperti presenti, Luigina Mortari, docente di Pedagogia generale e sociale dell’ateneo e presidente di Indire, Massimiliano Fiorucci, direttore del dipartimento di Scienze della formazione dell’università Roma Tre e presidente Siped (Società italiana di Pedagogia), Silvana Calaprice, docente del dipartimento di Scienze della formazione, psicologia, comunicazione dell’università di Bari Aldo Moro e presidente Conclep (Coordinamento nazionale dei presidenti dei corsi di laurea per Educatore socio-pedagogico e Pedagogista), Maurizio Fabbri, direttore del dipartimento di Scienze della formazione dell’università di Bologna, Domenico Simeone, preside della facoltà di Scienze della formazione dell’università Cattolica del Sacro Cuore, e Giorgio Crescenza, membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e docente di Storia della pedagogia dell’università di Roma Sapienza, intervenuti in presenza o virtualmente.
La rilevanza dell’evento è collegata con il processo di professionalizzazione che ha interessato il profilo dell’educatore socio-pedagogico e del pedagogista sul piano legislativo: lo scorso 27 ottobre, è stato emanato il decreto attuativo previsto dall’art.33/bis del Decreto legge 104-14.8.20 a firma congiunta dei ministri Roberto Speranza e Maria Cristina Messa, nel quale sono definiti il ruolo e le funzioni svolte dagli educatori socio-pedagogici anche nei contesti sanitari. La senatrice Iori – che lunedì è intervenuta in collegamento zoom da Roma – ha evidenziato il fatto che prima dell’approvazione della legge n. 205 del dicembre 2017, le figure dell’educatore socio-pedagogico e del pedagogista vivevano nell’indeterminatezza giuridica e sociale.
Nel corso dell’intervento la senatrice Iori ha anche presentato la nuova proposta di legge (la 2313) a cui si sta lavorando. Questa legge propone l’istituzione sul territorio di Scuole polo per l’inclusione in cui è prevista la presenza di educatori professionali socio-pedagogici, pedagogisti e psicologi.
“Il dopo Covid ha messo in luce fragilità e criticità che erano già presenti prima, ma che si sono rivelate in tutta la loro gravità in questa fase mostrando quanto sia fondamentale tessere legami non solo tra scuole e famiglie, ma anche tra questi e tutti i servizi educativi. È decisivo riuscire a stabilire una relazione professionale, di interazione, fra tutti questi soggetti. Per questo il nuovo progetto di legge portato avanti dalla senatrice Iori, prevede la presenza sul territorio delle figure di educatore socio-pedagogico, di pedagogista e di psicologo all’interno di queste scuole polo, perché le nuove competenze necessarie per sostenere studenti, famiglie e professionisti, si costruiscono solo assieme”.
La senatrice ha poi sottolineato l’urgenza di affiancare i giovani per aiutarli a costruire il futuro, con competenze pedagogico-educative, ma anche con il coinvolgimento di tutte le strutture con i quali entrano in contatto, per ricucire il tessuto sociale sfaldatosi anche a causa della pandemia. “Un intervento che non può che essere un’azione politica – conclude Iori – dimensione decisiva per costruire e consolidare la visione di una società. Assumerci la responsabilità dei nostri ragazzi è il cuore della politica e la politica educativa è un fatto pubblico, l’esito di un impegno comune”. A questo proposito Luigina Mortari invita a porre attenzione al “forte sbilanciamento del PNRR, incentrato sul digitale mentre le risorse per la scuola sono marginali, come sempre. Un contesto, quello scolastico, in cui è importantissima la presenza dell’educatore socio-pedagogico e del pedagogista”.
È possibile rivedere l’appuntamento, tenutosi nell’aula C del Silos di Ponente, sul canale Youtube di ateneo.