Per affrontare le sfide del presente, è importante conoscere il passato. Su queste basi si fonda il ciclo di incontri dal titolo “From Fascism to Populism and back” tenuto dallo storico argentino Federico Finchelstein, uno dei massimi esperti sul tema dei populismi e delle retoriche populiste. Le tre lezioni, rivolte a studentesse e studenti dell’ateneo scaligero, sono state organizzate dal Center for European studies di ateneo, diretto da Renato Camurri, docente di Storia contemporanea nel dipartimento di Culture e civiltà, e si sono concluse mercoledì 15 dicembre.
Presidente e professore del dipartimento di Storia della New School for Social Research e direttore del Janey Program in Latin American Studies, Federico Finchelstein ha messo a disposizione del corpo studentesco la sua esperienza internazionale, affrontando una serie di tematiche di grande attualità, che sono al centro delle sue ricerche.
Populismo e fascismo sono parole che suonano antiche, come se fossero qualcosa che fa parte del nostro passato. Tuttavia, ne parliamo ancora oggi. Qual è la ragione?
Passato e presente sono fortemente connessi, e purtroppo, ci sono molte situazioni nel mondo attuale che sono connesse a fascismo e populismo. Basti pensare al regime di Bolsonaro in Brasile, o all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Si tratta di politiche estremiste, in cui la continua glorificazione della violenza è all’ordine del giorno. Per questo è importante conoscere l’intensa storia di questi fenomeni partendo dal passato, per poi applicarla alla nostra contemporaneità.
Lei pensa che, nonostante l’esistenza delle nostre democrazie occidentali, ci sia un pericolo di ritorno a queste forme di regime estremiste?
Il pericolo è sempre presente e, di recente, questo rischio è ancora più visibile. Vediamo politici che non sono interessati alla ricerca di equilibri interni ed esteri, all’indipendenza del sistema giudiziario e della stampa, ma che inneggiano piuttosto a politiche d’odio e xenofobiche. Quando appaiono questi elementi, le democrazie sono minacciate. Sfortunatamente, anche in Europa ci sono molti partiti che portano avanti questi valori antidemocratici, pur nascendo all’interno delle nostre democrazie occidentali.
Qual è l’obiettivo di questo ciclo di lezioni all’università di Verona? Cosa vuole comunicare alle giovani studentesse e ai giovani studenti dell’ateneo?
Innanzitutto vorrei dire che per me è un onore essere un “visiting professor” in questa università. Lo scopo di questo ciclo di incontri è quello di aumentare la conoscenza e la consapevolezze dell’esistenza di questi fenomeni, in particolare all’interno del contesto dell’iniziativa promossa dal professor Camurri con l’associazione Center for European Studies.
Finchelstein terrà infine una lezione pubblica conclusiva dal titolo “Caesarism, Fascism and Populism”, lunedì 20 dicembre, alle 17, nell’aula 2.1. del Palazzo di Lettere Nuovo. Per maggiori informazioni è possibile consultare la locandina.
Sara Bellagamba, collaboratrice agenzia di stampa Univerona News
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