Come valorizzare gli scambi artistici che hanno segnato la nascita dell’Avanguardia teatrale degli anni Sessanta? Che significato ha, oggi, l’apertura di un tavolo di discussione sul ruolo avuto dal teatro nell’avvicinare diverse culture, in un momento storico che vede questa espressione artistica fortemente coinvolta nelle contestazioni sociopolitiche e impegnata nel confronto con pubblici diversi?
Di questo parlerà il convegno internazionale dal titolo “The rise of new theatre and the theatrical avant-garde: meetings and influences across boundaries (1948-1981)” che si terrà in modalità online mercoledì 4 e giovedì 5 maggio, per poi riprendere mercoledì 11 e giovedì 12 maggio. Il comitato scientifico dell’evento è composto da Simona Brunetti, docente di Discipline dello spettacolo d’ateneo, Monica Cristini, assegnista Marie Curie, e Peter Eckersall, docente di Theatre and Performance al Graduate Center di New York.
Il cartellone, ricco di eventi, vedrà la partecipazione di studiose e studiosi italiani ed internazionali. In programma mercoledì 4 maggio, la prima sessione inizierà con l’intervento dal titolo “The Living Theatre and the Internationalization of the American Avant-Garde”, di Marvin Carlson, docente emerito del Graduate Center di New York, studioso teatrale di fama internazionale e supervisore del progetto MariBet.
Il convegno, infatti, è frutto del progetto europeo Marie Curie (Horizon2020) dal titolo “La MaMa Experimental Theatre: a lasting bridge between cultures”, in breve MariBet, ideato da Monica Cristini, studiosa di Discipline dello spettacolo dell’università di Verona. Il progetto si focalizza sul ruolo di La MaMa Experimental Theatre Club di New York, fondato nel 1961 da Ellen Stewart, come promotore dello scambio culturale e artistico tra Stati Uniti ed Europa nell’ambito dell’avanguardia teatrale degli anni Sessanta e Settanta. Il progetto, finanziato dal Programma per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 all’interno di Marie Skłodowska-Curie Actions, ha sede presso il Dipartimento di Culture e Civiltà, che ne promuove le attività.
“Nel corso del convegno – spiegano le curatrici Monica Cristini e Simona Brunetti, supervisore d’ateneo del progetto – saranno presentate alcune delle collaborazioni intercorse tra gli anni Sessanta e Settanta tra artisti europei, tra europei ed americani, senza escludere l’oriente: un’intera sessione è dedicata al Giappone. Si parlerà, poi, degli incontri avvenuti tra alcuni dei maggiori artisti e gruppi teatrali del secondo Novecento: Living Theatre, Peter Brook, Odin Teatret, Jerzy Grotowski, ma anche di quelli intercorsi con Pasolini e Susan Sontag, oltre che del ruolo dei festival teatrali universitari nel favorire questi scambi.
Per assistere al convegno inviare una richiesta a: newtheatreconference@gmail.com
Consulta il programma completo dell’evento al link