Nell’anno delle celebrazioni per i primi quarant’anni dell’università degli studi di Verona, ripercorriamo le tappe più significative, dalla nascita dell’ateneo fino ad oggi, attraverso la narrazione fatta in questi anni dal giornale cittadino L’Arena.
Era il 1982 quando si giunse alla nascita ufficiale dell’ateneo scaligero, il compimento di un lavoro portato avanti fin dal secondo Dopoguerra da personaggi illustri e Istituzioni per dare a Verona una propria università.
Le tappe che hanno portato all’istituzione di un’entità accademica indipendente nella città scaligera affondano le loro radici ben prima del 1982. Le prime fonti attendibili di un certo fermento intellettuale e accademico nella città di Verona vengono fatte risalire al Medioevo, ma l’input decisivo per la nascita di un’università propria, un patrimonio per tutta la città, arriva nel Dopoguerra.
La città scaligera, nonostante le conseguenze distruttive del conflitto appena terminato, forte dell’inestimabile patrimonio culturale e della consapevolezza di essere un centro urbano importante in termini di popolazione e risorse, si costituì come un nodo strategico per le attività commerciali e centro di attrazione civile. Da questo mosaico sociale, economico e artistico vennero poste le basi per la nascita di un’università a Verona. È proprio negli anni immediatamente successivi al termine del secondo conflitto mondiale che le istituzioni cittadine si misero al lavoro verso la realizzazione di questo ambizioso progetto. Un primo tentativo di dare alla città un ente universitario fu la fondazione, il 27 gennaio 1951, della Scuola superiore di Scienze storiche Ludovico Antonio Muratori, ma la legislazione vigente al tempo non permetteva il riconoscimento a rango accademico di un corso incentrato sugli studi storici.
Gli effetti di questo primo sforzo non vennero resi vani. Infatti, per aggirare gli ostacoli legislativi e per rispondere a quelle che erano le esigenze del mercato lavorativo, si abbandonò momentaneamente l’aspirazione a un corso di studi di matrice storica in favore di quella economica.
La fondazione del Consorzio per gli studi universitari nel 1959 è il preludio a quella che, il 20 novembre dello stesso anno, sarà la prima lezione del corso di Economia e commercio tenuta dal professor Verna a palazzo Giuliari, alla quale assistettero, secondo quanto riportato da L’Arena del 21 novembre 1959, 172 studentesse e studenti.
I tempi sembravano maturi, la necessità di dotarsi di un centro universitario anche in riva all’Adige era più che mai viva e stringente. Serviva un riconoscimento per legittimare la facoltà veronese ed è proprio da questa necessità che venne siglato un accordo con la vicina università degli studi di Padova. Era il 14 marzo 1963 quando nacque la facoltà di Economia e commercio dell’università di Padova, con sede distaccata a Verona.
Le operazioni non si fermarono nemmeno negli anni successivi: la Verona universitaria era un cantiere aperto. L’ateneo patavino raddoppiò la sua presenza nella città scaligera con l’istituzione del corso di laurea in Lingue e letterature straniere nel 1965.
Nacquero così due poli destinati negli anni a diventare sedi di riferimento per la comunità studentesca veronese: il palazzo di Economia in via dell’Artigliere viene inaugurato nel 1965, mentre il complesso di Istituti ospitalieri di Verona a Borgo Roma venne clinicizzato nel 1968. Questo stesso anno vide anche l’apertura del corso di laurea in Magistero e l’istituzione della facoltà di Medicina e chirurgia. L’allargamento del cosiddetto “tema universitario”, come lo definì il professor Gino Barbieri, iniziato nel 1963 con il riconoscimento della facoltà di Economia e commercio, nel giro di un decennio, era diventato più che una realtà. Una realtà in progressivo divenire.
Si arriva così alla data cardine: il 14 agosto 1982. Con la legge 590 nacque ufficialmente l’università degli studi di Verona. L’articolo 31 recita: “A decorrere dall’anno accademico 1982-1983 è istituita l’Università degli studi di Verona”. Verona divenne così indipendente da Padova e città universitaria a tutti gli effetti. “Ce l’abbiamo fatta!” disse Vittorino Colombo a Renato Gozzi in una telefonata intercorsa tra i due nella notte dell’8 agosto 1982, contestualmente all’approvazione del Senato della nascita dell’ateneo scaligero. Il retroscena venne riportato da Giuseppe Faccincani su L’Arena del 2 aprile 1997.
Le facoltà presenti ai nastri di partenza erano tre: Medicina e chirurgia, Economia e commercio e Magistero.
Il 15 giugno 1983 venne anche eletto il primo rettore: Hrayr Terzian, con 104 preferenze, superando di 21 il diretto concorrente Filippo Rossi. L’inaugurazione del primo anno accademico fu il 14 dicembre 1983, alla straordinaria presenza dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini.
“Vi auguro di ingrandirvi presto”, auspicò Pertini, “di cultura non ce n’è mai troppa”.
E, infatti, in questi quarant’anni, l’università di Verona si è ingrandita moltiplicando l’offerta formativa al servizio della città e della comunità studentesca. I circa 6500 che quel giorno storico assistettero al discorso dell’allora presidente della Repubblica, hanno metaforicamente passato il testimone agli oltre 30.000 studenti e studentesse attuali. L’università ha saputo tessere una fitta maglia di relazioni con le istituzioni, il territorio e le aziende ampliando anche il suo bacino d’utenza con le sedi decentrate. E le sfide future non sono finite qui.
L’obiettivo di questo reportage storico è quello di ricostruire le tappe storiche più importanti che hanno contribuito a rendere l’università di Verona la realtà consolidata che è oggi anche con l’aiuto della narrazione giornalistica fatta dal giornale cittadino L’Arena. Durante l’anno accademico 2022-2023, proprio in occasione delle celebrazioni per i primi quarant’anni, questo reportage, qui alla puntata zero, ripercorrerà a puntate i momenti fondamentali dell’università di Verona. A supporto del lavoro di ricerca, oltre alla consultazione del materiale messo a disposizione dall’università di Verona, la redazione di Univrmagazine ha potuto accedere all’archivio de L’Arena. I ritagli di giornale, le immagini, i virgolettati degli articoli saranno parte integrante nella redazione di questo lavoro.
Emanuele Zanardi, stagista Ufficio Stampa, Area comunicazione università di Verona