Un progetto nato durante il lockdown per valorizzare alcuni siti archeologici italiani e per fornire un’ulteriore esperienza virtuale al visitatore. Tra i luoghi-simbolo scelti per raccontare le bellezze del nostro Paese del progetto e-Archeo, anche le Ville di Sirmione e Desenzano, insieme a Egnazia (Puglia), Sibari (Calabria), Velia (Campania), Nora (Sardegna), Alba Fucens (Abruzzo), Cerveteri (Lazio), Marzabotto (Emilia Romagna).
Sono 8 i siti archeologici che offrono uno straordinario “viaggio” sulla piattaforma virtuale e-Archeo. Un grande progetto nazionale per la valorizzazione multimediale e tecnologica commissionato ad ALES spa dal Ministero della cultura e realizzato in collaborazione con diverse università italiane, tra cui l’ateneo di Verona, e con il Cnr Ispc con l’intento di offrire una modalità di lettura e fruizione di alcuni siti archeologici con un notevole potenziale narrativo ancora non pienamente espresso.
L’ateneo scaligero ha collabarato ai siti delle ville tardo-antiche d’otium di Sirmione e Desenzano per rappresentare la straordinaria bellezza paesaggistica del lago di Garda e le capacità produttive del territorio circostante. Le tematiche affrontare per quanto riguarda questa area geografica sono state il rapporto con il territorio e la natura, l’architettura e gli ambienti residenziali, le decorazioni musive, i personaggi che hanno vissuto nella villa e le loro attività quotidiane.
Il progetto è stato presentato il 29 ottobre scorso alla ventiquattresima Borsa mediterranea del turismo archeologico di Paestum, come esperienza che coniuga reale e digitale per illustrare 8 siti, da nord a sud, raccontando, secondo un modello esperienziale integrato e multicanale, più di dieci secoli di storia del territorio italico durante i quali la penisola è divenuta il luogo dell’integrazione di civiltà in cui tradizioni diverse si sono riconosciute in una cultura unitaria. Per l’ateneo scaligero era presente Patrizia Basso, docente di Archeologia classica, che ha presentato l’apporto veronese al progetto.
Di ciascuno degli 8 siti è stata raccontata la storia e il divenire attraverso l’illustrazione dei monumenti meglio conservati, che sono stati presentati nella loro realtà attuale e in una visione ricostruttiva, finalizzata a restituire loro quella terza dimensione perduta nel corso dei secoli: gli 8 siti archeologici sono così promossi in maniera sia scientifica che emozionale, per più tipologie di pubblico tramite l’uso del 3d che consente una visione diacronica del paesaggio attuale archeologico, potenziale antico e paesaggio interpretato. Il paesaggio archeologico attuale è rappresentato e narrato come è oggi, attraverso modelli digitali e riprese cinematografiche; il paesaggio potenziale antico è rappresentato attraverso le ricostruzioni virtuali, accompagnate da un doppio livello di contenuti: narrativi e scientifici. Ai rendering foto-realistici a cui è associato lo storytelling, si affiancano infatti i rendering del retroscena scientifico, che mostrano i diversi livelli di affidabilità delle ricostruzioni e le fonti e i processi interpretativi seguiti.
Per la narrazione sono stati scelti i luoghi della vita pubblica come fori, basiliche, templi e per la vita privata abitazioni urbane e ville, senza trascurare le necropoli con le tombe e i corredi, specchio delle credenze nell’aldilà.
Per ulteriori informazioni consultare il sito del progetto.